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Prince a Roma il 2 e a Milano il 3 novembre

Come promesso, Prince torna in Italia dopo il concerto di Milano del 2002.

Così si dice.

Si fermerà il 2 novembre a Roma ed il 3 novembre a Milano.

I siti per l’acquisto dei biglietti sono i soliti.

Questi i prezzi, secondo il tgcom. Alcuni siti li metteranno in vendita dalle ore 0.01 di domani mercoledì.

2 novembre Roma Palalottomatica ore 21:00

Tribuna Centrale Numerata 135,00 + prev

Tribuna Laterale Numerata 105,00 + prev

3° Anello Centrale Numerato 85,00 + prev

3° Anello Laterale Numerato 60,00 + prev

Posto In Piedi 52,00 + prev

3 novembre Milano Mediolanumforum ore 21:00

1° Anello Numerato 110,00 + prev

Posto In Piedi 52,00 + prev

2° Anello Non Numerato 52,00 + prev

In bocca al lupo a tutti!

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Prince e i Gayngs

Una delle immagine più simpatiche di Prince ce la regalano i Gayngs.

A maggio, durante il loro concerto a First Avenue Prince si era fatto vedere armato di chitarra, pronto a fare il suo intervento. Il cantante Ryan Olson si è avvicinato a lui per chiedergli (secondo quanto riporta il sito citypages) di salire sul palco al momento stabilito; Prince annuisce con un sorriso e gli stringe la mano (cosa non comune…), aspettando da bravo il momento di salire sul palco.

La canzone continua, il pubblico si diverte e (probabilmente) Prince preferisce non salire sul palco, lasciando tutto lo spazio ai Gayngs.

Di questa storia i Gayngs ci fanno un bel video, che vedete qui sotto, e che da queste parti si apprezza molto.

http://pitchfork-cdn.s3.amazonaws.com/player/DelveMoviePlayer.swf

#tbt

Il Web è morto – lunga vita ad Internet!


Ricordate la dichiarazione di Prince di qualche settimana fa? 20Ten stava conquistando un largo pubblico attraverso il Daily Mirror e Prince donava con grande generosità un’intervista alla stampa inglese dove dichiarava: “Internet is Over”.

Ora, Chris Anderson di Wired (l’autore di The Long Tail: Why the Future of Business is Selling Less of More e di Free: The Future of a Radical Price ) precisa meglio e dice: “Il Web è morto! Lunga vita da Internet”. In sostanza, Anderson sottolinea la crescita nell’uso delle applicazioni (le c.d. apps disponibili su iPhone o su altri smartphone) a discapito dell’utilizzo del Web. Spesso, in realtà, si fa confusione parlando di Web e considerando tutto quanto è Internet, mentre il Web è solo uno dei servizi (basato sul linguaggio Html). Per esempio, un altro servizio largamente usato su Internet è la posta elettronica.

Questa dichiarazione di Anderson fa scopa con quella di Prince, che (forse?) senza volere aveva pronosticato già qualcosa. Dire in giro che Internet era finito, faceva tanto figo, ma qualche ragione l’aveva (ne avevamo parlato nel post Chi Disprezza Ama).

Ora ci domandiamo: Prince sarà in grado di traslocare baracca e burattini nel mondo delle apps? Dopo il ragionamento di Anderson, Prince dovrà essere in grado di inventare una sua app e ottenere due piccioni con una fava: dare un nuovo giochino ai suoi fan – sempre pronti a dimostrare il loro affetto per lui e la sua musica – e raccogliere qualche centinaio di migliaia di dollari per l’ennesima volta.

In fin dei conti, ultimamente lui ha criticato l’utilizzo sfrenato della musica attraverso strumenti dicotomici (in altre parole, con lettori Mp3 tipo iPod), ma era stato uno tra quelli che aveva fatto vendere – a cifre stratosferiche – un iPod firmato con il suo logo – ricordate il The Prince Opus? (https://www.thisisopus.com/prince/).

Insomma, non che una “Purple Apps” non ci faccia piacere, ma un po’ di coerenza ogni tanto sarebbe apprezzata.

Uomo avvisato mezzo salvato!

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Il Web è morto. Lunga vita ad Internet!

Ricordate la dichiarazione di Prince di qualche settimana fa? 20Ten stava conquistando un largo pubblico attraverso il Daily Mirror e Prince donava con grande generosità un’intervista alla stampa inglese dove dichiarava: “Internet is Over”.

Ora, Chris Anderson di Wired (l’autore di The Long Tail: Why the Future of Business is Selling Less of More e di Free: The Future of a Radical Price ) precisa meglio e dice: “Il Web è morto! Lunga vita da Internet”.  In sostanza, Anderson sottolinea la crescita nell’uso delle applicazioni (le c.d. apps disponibili su iPhone o su altri smartphone) a discapito dell’utilizzo del Web. Spesso, in realtà, si fa confusione parlando di Web e considerando tutto quanto è Internet, mentre il Web è solo uno dei servizi (basato sul linguaggio Html). Per esempio, un altro servizio largamente usato su Internet è la posta elettronica.

Questa dichiarazione di Anderson fa scopa con quella di Prince, che (forse?) senza volere aveva pronosticato già qualcosa. Dire in giro che Internet era finito, faceva tanto figo, ma qualche ragione l’aveva (ne avevamo parlato nel post Chi Disprezza Ama).

Ora ci domandiamo: Prince sarà in grado di traslocare baracca e burattini nel mondo delle apps? Dopo il ragionamento di Anderson, Prince dovrà essere in grado di inventare una sua app e ottenere due piccioni con una fava: dare un nuovo giochino ai suoi fan – sempre pronti a dimostrare il loro affetto per lui e la sua musica – e raccogliere qualche centinaio di migliaia di dollari per l’ennesima volta.

In fin dei conti, ultimamente lui ha criticato l’utilizzo sfrenato della musica attraverso strumenti dicotomici (in altre parole, con lettori Mp3 tipo iPod), ma era stato uno tra quelli che aveva fatto vendere – a cifre stratosferiche – un iPod firmato con il suo logo – ricordate il The Prince Opus?.

Insomma, non che una “Purple Apps” non ci faccia piacere, ma un po’ di coerenza ogni tanto sarebbe apprezzata.

Uomo avvisato mezzo salvato!