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Dopo aver ascoltato la musica di Prince, le canzoni degli altri non hanno più senso

File:Vertrek Nederlands Elftal van Schiphol naar Praag voor oefeninterland tegen Tsje, Bestanddeelnr 933-7547.jpg“File:Vertrek Nederlands Elftal van Schiphol naar Praag voor oefeninterland tegen Tsje, Bestanddeelnr 933-7547.jpg” by Bart Molendijk / Anefo is licensed under CC0 1.0

Un amico milanista mi disse anni fa. «Dopo avere visto il Milan degli olandesi giocare, il calcio non ha avuto più senso per me.» Ripenso spesso a questa riflessione e l’ho parafrasata pensando a Prince.

«Dopo aver ascoltato la musica di Prince, le canzoni degli altri non hanno più senso.»

Ma dov’è il limite? Cosa ha la musica di Prince che gli altri non hanno?

È difficile per me esprimere questo concetto senza essere un musicologo (non bussate alla mia porta se cercate un esperto di questo genere). Io sono un artigiano ascoltatore. E cerco evidenze. Forse una dimostrazione tangibile che Prince ha qualcosa in più degli altri (anche quando sale sul tram con il piede sinistro) l’ho trovata di recente.

Prince ha prodotto e collaborato (per così dire) con molti musicisti e artisti. Molti di loro si sono poi persi. Quasi tutti, tranne Wendy e Lisa che prima di lui avevano nelle vene la capacità di fare musica e che dopo l’hanno messa a disposizione di prodotti più d’atmosfera, come le colonne sonore. Comunque di successo.

Pure Sheila non la ritengo al loro livello. Bella e onesta persona, lo so. Lei sta prendendo il posto di Prince nell’immaginario dei fan. I suoi concerti (che vedo su YouTube) hanno il suo stesso stile. Quel bel desiderio di fare festa e di divertire. Ma i suoi nuovi brani, per quanto curati e prodotti con un sacco di soldi, hanno quel senso di inutilità così tanto facile da ritrovare nella musica di oggi. Belle collaborazioni con artisti super ricchi, ma poi la canzone che esce “non sa di nulla”.

Mentre Prince in studio preferiva lavorare con materiale grezzo. Meno d’esperienza, che con lui poteva fare un salto di qualità importante. Come con Andy Allo. La bella cantante (credo) camerunese lavora con Prince nell’album Superconductor (princevault). E ne esce un album favoloso. Dinamico, d’atmosfera e pieno di novità. Funky e pop. Con pochissimi errori. Lei che sparì così in fretta dalla vita di Prince (Breakdown si riferisce a lei?) tornò a una musica piuttosto inutile. Senza i bellissimi cambi di dinamiche che Superconductor contiene. Tornò a quella musica “che non sa di nulla”.

Superconductor di Andy Allo.

In quel gap (visto che parliamo di elettroni e superconduttori) tra la Andy Allo con e senza Prince troviamo lui. Troviamo il suo talento, la sua voglia senza fine di fare musica, la sua disciplina e (forse) il motivo per cui lei se ne va.

(Pubblicato il 6 novembre 2019 su Facebook)

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21 aprile 2018

Come ogni anno, tengo un profilo basso intorno al 21 aprile.

Osservo con una certa distanza gli avvenimenti di paisley park anche se un po’ vorrei essere lì.

Quest’anno in più c’è stato il video girato subito dopo la morte di Prince; non ho capito se fosse obbligatorio pubblicarlo, ma farlo intorno al 21 aprile ha avuto un effetto da macchina del tempo. Lui sdraiato vicino all’ascensore; siamo tornati indietro a quei giorni. Oggi ho letto una lettera di Andy Allo del 2011, pare fotografata dalla polizia dentro Paisley Park. E poi c’è il video di Kirk che va a prendere medicine. Un gruppo di persone “senza talento” che lo circondavano, perché sapevano di non essere nulla senza di lui.

Se non verrà fuori qualche novità, la morte di Prince sarà solo colpa di Prince. O del caso.

Questo dicono i fatti.

Avete voglia di dirmi come avete passato questi giorni?

da facebook