blog · Intervista

David Rusan – il liutaio della Cloud Guitar

Nei due viaggi a Minneapolis tra il 2016 e il 2017, abbiamo potuto conoscere tante persone. Poiché Minneapolis non è una destinazione classica per un viaggio negli USA, la prima domanda che ti fanno tutti è: “come siete finiti qui?”. E quando rispondi: “siamo qui per Prince” molti ti raccontano una storia su di lui. C’è chi ha lavorato dentro Paisley Park dove ha tirato i fili dei collegamenti internet (un albergatore di Ely) o qualcuno che ci ricorda di passare da First Avenue (un cameriere di un fast food).

Prince, in fin dei conti, è stato bravo anche in questo. Quel senso di fratellanza che il pellegrinaggio ci ha fatto scoprire ci ha permesso di avvicinarci a tanti come noi. Qualcuno di questi, a dire la verità, l’abbiamo perso di vista. Perché la vita, in fin dei conti, è quello che ti succede mentre fai dei programmi. Ma qualcun altro ci è rimasto vicino. Come David Rusan. Non dovrei neppure presentarlo, ma lui è il liutaio che costruì per primo la Cloud Guitar usata da Prince in Purple Rain, che nella finzione del film gli viene regalata da Apollonia.

Dave si mette in posa con la Cloud Guitar viola diretta in Australia e che non ci ha permesso di sfiorare.
Mentre abbiamo potuto toccare quella grezza sul tavolo.

David o Dave è un tipo tranquillo. Vive e lavora nella sua villa in un quartiere residenziale, Bloomington, in mezzo al verde. Ci siamo arrivati il 27 agosto del 2017, durante il secondo viaggio, alla fine della giornata che avevamo dedicato ad Henderson, per capirci il finto lago Minnetonka di Purple Rain. Una giornata estiva, densa di temporali, nuvole passeggere alla Raspberry Beret e un pranzo nelle loro fantastiche stazioni di benzina. Noi sempre in anticipo, come da tradizione austroungarica, quando abbiamo suonato Dave ci ha messo un po’ ad aprirci perché era ancora sotto la doccia. Ma non si è scomposto; ci ha fatto entrare accogliendoci nel suo negozio e laboratorio. Pensavamo saremmo rimasti 10 minuti, alla fine abbiamo trascorso l’intero pomeriggio.

Dave, che per lungo tempo chiamerò Rusan, parla di tutto. Racconta volentieri come è nata la sua collaborazione con Prince e non nasconde il suo amore per l’Italia (“in una vita passata devo essere stato un antico romano e un giorno verrò a visitare il vostro paese” ci dice). Noi alterniamo le risposte alle sue curiosità sull’Italia con le nostre incursioni nel mondo di Prince. In fin dei conti, Dave è un testimone diretto del Minneapolis Sound.

Cosa ho da perdere?

Lavoravo in un negozio di strumenti musicali frequentato da Prince e da altri musicisti del suo giro. A quei tempi i negozi di strumenti musicali erano gestiti da persone anziane e per i musicisti andare nei negozi era imbarazzante come andare a trovare i genitori la domenica a pranzo. Invece il nostro era un negozio gestito da giovani. C’era un bel clima. Ma io prima di fare le Cloud Guitar non avevo mai costruito una chitarra. Siccome avevano visto che le aggiustavo, hanno pensato che potessi costruirne una. Sono rimasto sorpreso che avessero scelto proprio me, ma poi mi sono detto: “cosa ho da perdere?”. Mi portarono il basso che Prince aveva preso a New York City quando era andato con la sorella per fare ascoltare la sua musica, ma dove aveva avuto poco successo. In realtà, il basso originale era leggermente differente dalla Cloud Guitar che poi ho costruito. Prince non mi diede delle indicazioni. Mi aspettavo di essere guidato come un architetto che deve fare un appartamento per un committente. Ma Prince non mi disse nulla.

I nuovi Earth Wind & Fire

Un giorno è arrivato in negozio David Z (il fratello del batterista dei Revolution, Bobby) con un grande mangianastri con le casse e ci ha fatto ascoltare un brano. Io gli ho chiesto: “hai trovato i nuovi Earth Wind & Fire?” David mi ha risposto: “guarda che è un solo ragazzo che suona tutti gli strumenti.” Era Prince. Quando Prince veniva in negozio faceva dei piccoli show. Un giorno l’ho visto suonare con la mano sinistra la chitarra e con la destra la tastiera. Tanto per dire che talento dimostrava a tutti. Era una tipo strano. Alcuni dicono che fosse un tipo divertente, amabile, altri del suo giro raccontano che fosse schivo e sbrigativo. Io sono stato fortunato di essere stato lì in quel momento, Quando hai un colpo di fortuna devi essere pronto per approfittarne e così mi sono lanciato in questa nuova sfida.

Viola come la moto

La prima chitarra era finta. Venne usata per girare il film, ma non era fatta per funzionare. Durante il film ne ho costruite 3 nel giro di 3 mesi. Mi avevano detto che la chitarra doveva avere lo stesso colore viola della moto guidata da Prince. Nel corso degli anni Prince me ne avrebbe chieste altre, ma io non ero più disponibile e allora si è rivolto ad altri produttori. Era un chitarrista, ma non un collezionista. Non aveva molta pazienza per pulirle o manutenerle.

Denunciami, tanto non ho più nulla

Per i musicisti di Minneapolis, il contratto di Prince con la Warner fu importante. Minneapolis non era un posto con studi di registrazione e con produttori. Qualcosa è successo con i suoi primi 4 album, ma aveva avuto dei problemi nel farsi accettare dal pubblico bianco. Quando ha fatto Purple Rain tutto è cambiato. Per i Revolution le cose sono andate diversamente dopo che hanno lasciato Prince. Wendy e Lisa hanno avuto ancora successo. Le colonne sonore e i Grammy lo dimostrano. Gli altri componenti dei Revolution, no. Tipo Matt Fink. Lui aveva uno studio di registrazione che non andava molto bene. Era in rosso e così si è unito a una tribute band di Prince. Il cantante di questa band è molto bravo e simile a Prince, ma è bianco, pelato ed ebreo. Quando Prince ha saputo che Fink suonava con loro, lo ha chiamato e gli ha detto: “cosa fai? io ti denuncio!”. Matt gli ha risposto: “fai pure. Sono senza soldi. Puoi denunciarmi, tanto non ho più nulla.” Prince alla fine ha lasciato perdere. Quando ho incontrato i membri della band mi hanno raccontato dei problemi che hanno. Si sa che Bobby ha avuto dei problemi di cuore. E io mi sono reso conto che siamo tutti invecchiati.

Creatività + duro lavoro = successo

Prince metteva insieme la grande forza creativa con il duro lavoro. Due cose che è difficile vedere in una persona sola. Forse era questo il suo segreto. E poi era un grande uomo d’affari. Eppure ha preso delle decisioni che non ho mai capito. Per esempio, non ha mai registrato il marchio della Cloud Guitar.

Legno di acero

Oggi le chitarre vengono fatte in circa 3 settimane, lavorando tutti i giorni. Sono fatte in legno di acero, che è molto duro. Arriva dall’ovest. Per evitare che si rompa uso un pezzo unico che viene lavorato completamente. Questo aiuta la qualità e la limpidezza del suono. Funziona molto bene con gli effetti, mentre ha un suono diverso da una chitarra jazz. Sono anch’io un musicista e parto da questo per costruire le chitarre. Ci sono altri liutai che lavorano bene il legno e partono dalle misure per farle, ma il problema arriva quando devono provarle. Devono capire, per esempio, come scorre la mano sinistra sulla tastiera. Sono particolari che solo un chitarrista sa valutare. Molti comprano le chitarre solo per collezione. Questa viola andrà in Australia (nella foto), mentre questa colore pesca andrà in Francia. Una volta è venuta qui una ragazza di 26 anni, che ovviamente è diventata fan di Prince solo di recente e quando le ho messo in mano la chitarra mi ha detto: “ma io non la so suonare”.

La morte di Prince fu una sorpresa, ma anche no

Sulla sua morte so solo che Takumi, il suo tecnico delle chitarre, mi aveva confessato che Prince soffriva da almeno 25 anni di dolori alla schiena. Prendeva medicinali per questi problemi. All’inizio sono rimasto sorpreso per la sua morte, ma poi ho pensato che avrebbe dovuto morire prima per i problemi alle anche. Mi sono domandato anche del testamento, come mai non ne aveva fatto uno? mi sono chiesto. Forse perché pensava che quando sarebbe morto non sarebbero stati problemi suoi.

Usciamo dalla villa di Dave sapendo di avere trovato un nuovo amico. Non passa manco qualche ora che siamo già sulla sua pagina Facebook, con una descrizione che sembriamo i principi di Monaco. Sappiamo che Dave ci ha raccontato tante cose, che sono scritte nella mia memoria. Così come la sensazione che Prince usasse gli oggetti e forse anche le persone per il suo fine ultimo: la musica. Non c’era altro per lui. Come la storia della scarsa manutenzione delle chitarra. Cosa che avvenne anche per la chitarra del Superbowl; durante la visita a Paisley Park, ci avevano confermato che dopo averla usata sotto la pioggia battente fu rovinata dall’umidità, perché ancora bagnata venne riposta dentro alla custodia. Un sacrilegio. Ma forse fu anche la maniera in cui curò la proprio vita negli ultimi mesi.