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La Verità su Larry e Prince?

Manuela ha parlato

Non voglio discutere con te, ma ti dirò solo che ti sei sbagliato. Larry ha danneggiato molto Prince e alla fine ha demolito la sua fede. È per questo che è scomparso quando Prince è morto. Per questo ha mentito alla polizia. Non conosci gli eventi che hanno portato alla sua morte o quello che è successo nel corso degli anni. Ho avuto un posto in prima fila e ho tutto ben documentato.

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Il Prince che non abbiamo mai conosciuto

Nei giorni scorsi è stato pubblicato un lungo e interessante articolo di Sasha Weiss sul New York Times Magazine (link) dedicato alle vicissitudini della produzione del documentario di Netflix su Prince. L’abbiamo tradotto e l’abbiamo fatto per agevolare la conoscenza di un argomento tanto importante per noi fam. Buona lettura.

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Buon compleanno, Prince

Oggi è il 7 giugno. Prince avrebbe compiuto 62 anni. Auguri Prince!

Prince, testimone di Geova da qualche tempo, seguiva le regole e (a quanto pare) non festeggiava più compleanni. Forse il divieto stesso non lo entusiasmava; pare se ne fosse lamentato anche con Michelle Obama:

volevamo portare Prince, ma le nostre feste alla Casa Bianca erano dei compleanni e lui non celebrava compleanni. Mi diceva: “vorrei tanto venire, ma non posso.” Alla fine ci siamo inventati qualcosa che non fosse un compleanno.

Michelle Obama

Ognuno di noi ha la sua opinione dei compleanni. C’è chi non ha bisogno di un anniversario per fare festa. C’è chi ha figli e vuole creare degli assembramenti di mocciosi senza FFP2. Altri aspettano solo l’arrivo della torta-gelato e il resto non conta.

In contraddizione con le regole dei TDG, fin dagli anni 2000 Prince ricorse alla sua data di nascita per organizzare le prime Celebration. Il primo anno, il 2000, le feste iniziarono in corrispondenza con il 7 di giugno. Mentre il secondo anno, quando venne presentato il mistico The Rainbow Children, partiranno l’11. Quindi, li festeggiava o non li festeggiava i compleanni? Non lo so.

Ma poco importa. Possiamo rendere nostra questa data e goderci una giornata dedicata a Prince.

Così ha fatto Kirk J. L’ex tuttofare di Prince ha ricordato il suo boss in una riunion virtuale dove tanti collaboratori di Prince hanno unito le forze per cantare e suonare The Cross.

Il video!

La scelta della canzone pare sia frutto di un sondaggio tra i fan di Prince sui social. Il testo di Prince contiene delle immagini toccanti che sembrano scritte in queste settimane di scontri a Minneapolis. Ma anche in questo caso, non seguiamo alla lettera ciò in cui Prince credeva. Già nel 1998 Prince (allora The Artist) aveva presentato una nuova versione di The Cross rinominata The Christ introducendola così: “Stauros: per definizione, un palo di legno spinto nel terreno, usato per causare torture o morte. Stauros – forse qualcuno ha mentito sul modo in cui qualcuno è morto.” Infatti, la simbologia della croce non appartiene ai Testimoni di Geova. Secondo loro Gesù non sarebbe morto sulla croce, ma bensì su un palo. Interrogato sul nuovo titolo, Prince (ancora, The Artist) dirà “Inizialmente, quando avevo scritto la canzone devo ammettere che ero un po’ spaventato nel chiamarla Il Cristo. Il mio caro amico Larry mi ha incoraggiato ad alcune cose, e mi ha risvegliato.”

Che dire, caro amico Larry? Grazie anche da parte nostra.

Buon compleanno, Prince.

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Quella volta che Patrick Murphy vide Prince al Paisley Park

Continua il tour di Prince in Canada link. La scaletta la sapete a memoria (se non la ricordate passate da uno dei miei concorrenti) e il successo è garantito. Prince continua a proporre Don’t Stop ‘Til You Get Enough di Michael Jackson urlando “ehi, questa non l’ho scritta io!”

E mentre aspettiamo di ascoltare i remix di “Dance 4 me”, un paio di musicisti si fanno avanti e ci ricordano l’importanza che Prince ha nella musica contemporanea.

Il pluripremiato Bruno Mars link vorrebbe collaborare con Kanye West e Adele, anche se il suo sogno è lavorare con Prince. Mentre D’Angelo link dovrebbe uscire con un nuovo lavoro e sembra che pure lui ha nel cassetto qualcosa di registrato con Prince. Anche se Prince dice che non è vero.

Infine, Patrick Murphy racconta sulle pagine di “The Mac Weekly” link quella volta che riuscì ad infilarsi in un concerto di Prince a Paisley Park.

Un sabato di quell’autunno, mi sono svegliato con un messaggio di mia sorella che diceva: “Prince sta organizzando un concerto a sorpresa a casa sua. Devi andare.” Non avevo idea di dove vivesse Prince, figuriamoci se il concerto stesse davvero accadendo o come entrare, ma sapevo che dovevo provare. Ho fatto quante più imprecise ricerche sul sito dei fan di Prince possibile. L’unica cosa che ho trovato è stato un post di “EyeAmThePurple1” che ha incaricato gli irriducibili di avventurarsi in una fermata nel mezzo del nulla a Chanhassen (30 miglia a ovest di Macalester) quel pomeriggio. Con un buon amico del liceo, ho fatto il viaggio verso ovest, proprio come avevano fatto Lewis e Clark 200 anni prima. Ma invece dell’Oceano Pacifico, eravamo alla ricerca di un uomo sgargiante e violaceo con un debole per il pizzo, le grasse corde dei bassi e le donne raffinate.

Dopo esserci persi gravemente lungo la strada, siamo finalmente arrivati alla fermata dell’autobus, ma sembrava desolante. C’erano solo 40 o 50 altri fan alla fermata. Abbiamo aspettato per oltre due ore senza alcun segno di Prince, ma proprio quando alcuni fan hanno deciso di tornare indietro, abbiamo visto avvicinarsi tre autobus in lontananza. Autobus viola.

Gli autobus hanno portato la folla di quarantenni e io e il mio amico alle porte di un complesso, che in seguito ho capito che era Paisley Park, la casa di Prince. Una folla di poco meno di 400 persone ha aspettato altre due ore sotto la pioggia fredda prima di entrare. Non ci era permesso di portare nessuna telecamera perché Prince crede che le telecamere divoreranno il suo chakra del terzo occhio. L’ho inventato, ma probabilmente è vero. La casa di Prince (o almeno quello che ne ho visto) era come immagino che la Stazione Spaziale Internazionale sarebbe simile se la avesse liberata. Per tradizione, Prince non è salito sul palco fino all’una di notte. Non perché fosse occupato, ma perché era il Principe, e probabilmente stava dando da mangiare a un orso polare di nome Mortimer prima di decidere di salire sul palco. Il set di tre ore di jam-tastic che includeva George Clinton e Larry Graham era diverso da qualsiasi cosa io abbia mai visto. La impareggiabile presenza sul palcoscenico di Prince, unita alla sua superiore abilità musicale, ha reso possibile un concerto che non dimenticherò mai.

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