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Quiet Storm: L’Influenza di Roberta Flack

Oggi è scomparsa Roberta Flack. Nata nel 1937 in North Carolina, è cresciuta in una famiglia di musicisti. Ha studiato musica alla Howard University. In seguito, ha lavorato come insegnante. Poi, si è dedicata alla carriera musicale a tempo pieno. Tra le sue canzoni più note ci sono “The First Time Ever I Saw Your Face”, “Killing Me Softly with His Song”, “Feel Like Makin’ Love”. Ha anche realizzato il duetto “Where Is the Love” con Donny Hathaway. È considerata una pioniera del sottogenere Quiet Storm della musica R&B.

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Prince e Roberta Flack durante l’Artist Empowerment Coalition Luncheon in onore dei candidati ai 45 Annual Grammy Awards (2003) al New York Hilton Hotel di New York, NY, Stati Uniti. (Foto di Gregory Pace/FilmMagic)

The Quiet Storm non è solo uno stile musicale, è una sensazione. Immaginate un programma radiofonico notturno, con il DJ che trasmette R&B, soul e jazz, creando un’atmosfera calda e intima. È così che Quiet Storm è nato a metà degli anni ’70, grazie a Melvin Lindsey della WHUR di Washington D.C., ispirato dall’album “A Quiet Storm” di Smokey Robinson. Ben presto è diventato più di un semplice formato radiofonico. Si è trasformato in un genere a sé stante. Questo genere è costituito da canzoni lente e rilassanti, con melodie e ritmi delicati.

È musica per notti tranquille e momenti di intimità. I testi parlano spesso di amore e relazioni, esprimendo emozioni profonde attraverso parole belle e poetiche. C’è anche un tocco di jazz nel mix. Sentirete armonie sofisticate e forse anche un po’ di improvvisazione, che aggiungono strati di ricchezza alla musica. Le canzoni sono spesso prodotte in modo eccellente. Gli arrangiamenti lussureggianti di archi, fiati e tastiere creano un suono caldo e invitante.

Molti grandi artisti hanno contribuito alla Quiet Storm. Oltre a Roberta Flack, ci sono Luther Vandross, il re delle ballate romantiche. C’è anche Anita Baker, con la sua voce elegante e soul. Inoltre, Babyface ha plasmato il suono del genere negli anni Novanta. Brian McKnight continua la tradizione, mantenendo viva la Quiet Storm per i nuovi ascoltatori.

Si trattava di un’atmosfera diversa dalla musica popolare dell’epoca, che offriva qualcosa di più intimo e personale. La gente lo amava perché parlava al cuore. Era la colonna sonora perfetta per le serate tranquille e le occasioni speciali.

Alcuni hanno criticato Quiet Storm perché troppo incentrato sul romanticismo e non abbastanza su importanti questioni sociali. Altri sostengono che sia troppo melensa. In realtà è una pausa dal rumore e dallo stress della vita quotidiana. È un’occasione per rilassarsi e connettersi con le proprie emozioni.

In un intervista di qualche anno fa aveva risposto a questa domanda:

A questo punto della sua carriera, dopo aver fatto un lavoro così leggendario, quale sarebbe il progetto dei suoi sogni?
Ho una scuola, che è un’altra idea ambiziosa che ho avuto, chiamata Roberta Flack School of Music [nel Bronx]. Quando abbiamo iniziato, abbiamo ricevuto una grossa donazione dall’artista noto come Prince. Ho cercato di rispedire la donazione al mittente perché non sapevo chi l’avesse inviata. Alla fine, Sua Eccellenza si è rivelato.