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Coinvolgimento dei Fan e Tecnologie Future per Prince

Prince non è stato solo un genio musicale, ma anche un pioniere digitale. Molto prima che lo streaming diventasse la norma, lui creava piattaforme online come l’NPG Music Club per connettersi direttamente con i suoi fan. Questa visione, unita al suo forte desiderio di controllo artistico, definisce le sfide e le opportunità per la sua eredità oggi.


L’Eredità Digitale di Prince: Uno Sguardo al Presente

Oggi, l’Estate di Prince è impegnata a far vivere la sua musica. Il suo vasto catalogo è ora ampiamente disponibile sulle principali piattaforme di streaming come Spotify e Apple Music, un grande passo avanti rispetto alle esclusive del passato. L’Estate utilizza attivamente i social media per mantenere vivo il suo ricordo, condividere la sua storia e interagire con i fan di tutto il mondo.

La vera miniera d’oro resta il leggendario ‘vault’ di Prince, un archivio immenso di musica e video inediti. Ad oggi, solo il 45% di questo materiale è stato digitalizzato, il che significa che tantissime gemme aspettano ancora di vedere la luce. Questa lentezza, però, alimenta anche la passione e la ricerca da parte delle comunità di fan, sempre a caccia di rarità.


Soluzioni Tecnologiche per il Futuro: Il Ponte verso le Nuove Generazioni

Per raggiungere e coinvolgere le nuove generazioni, l’Estate di Prince potrebbe esplorare diverse soluzioni tecnologiche all’avanguardia:

  • Metaverso ed Esperienze Immersive: Immaginate concerti virtuali di Prince, o la possibilità di esplorare ‘Paisley Park’ in 3D. Queste esperienze immersive potrebbero rivoluzionare il modo in cui i fan interagiscono con la sua musica e il suo mondo.
  • NFT (Non-Fungible Token): Gli NFT potrebbero offrire ai fan un modo completamente nuovo di possedere pezzi unici dell’eredità digitale di Prince, come artwork rari, estratti di brani inediti, o accessi privilegiati a eventi. Questa tecnologia potrebbe anche democratizzare le decisioni su future uscite dal vault, coinvolgendo direttamente la fanbase.
  • Strategie Social Media Avanzate: Ottimizzare l’uso dei social media con contenuti interattivi, magari anche con programmi di licenza controllata per remix o campionamenti. Questo potrebbe trasformare la storica resistenza di Prince verso certe pratiche in un’opportunità di coinvolgimento creativo e autorizzato, amplificando la sua musica in modi nuovi.

Il Potere Inestimabile delle Comunità di Fan

Non possiamo ignorare il ruolo cruciale delle comunità di fan. Sono incredibilmente attive e hanno creato archivi digitali non ufficiali, come il Prince Online Museum o PrinceVault, che conservano la sua storia digitale e dettagli sulla sua discografia. Queste reti informali, dove spesso si condividono materiali rari o ‘bootleg’, dimostrano una passione inesauribile.

L’emergere dell’Intelligenza Artificiale (AI) aggiunge un nuovo strato a questa dinamica. Ci sono già strumenti che permettono di generare voci ‘alla Prince’ o di creare cover animate con l’IA. Questo solleva questioni etiche importanti sull’autenticità e sul controllo artistico, con reazioni miste tra i fan: alcuni apprezzano la novità, altri la trovano ‘scomoda’ o ‘contraria allo spirito di Prince’.


Conclusioni: Equilibrio tra Controllo e Coinvolgimento

La sfida per l’Estate di Prince è chiara: trovare il giusto equilibrio tra la protezione rigorosa della sua proprietà intellettuale e la necessità di garantire un’ampia accessibilità e un coinvolgimento innovativo per le nuove generazioni. Sfruttare strategicamente le nuove tecnologie e, forse, collaborare più apertamente con la fervida comunità di fan, potrebbe essere la chiave per assicurare che l’eredità di Prince continui a risuonare e ispirare per molti decenni a venire.

Cosa ne pensi? Credi che Prince avrebbe abbracciato il metaverso o gli NFT? Lascia un commento!

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Prince: L’Eredità Musicale e il Nuovo Film Biografico

Clicca su play per ascoltare l’articolo (beta)

Netflix, in collaborazione con gli eredi di Prince, ha deciso di non pubblicare più il documentario di nove ore diretto da Ezra Edelman, noto per “O.J.: Made in America”. Sebbene questo progetto, frutto di cinque anni di lavoro, non vedrà la luce, ci sarà sempre spazio per esplorare la vita e la carriera di Prince, un artista che ha rivoluzionato il panorama musicale con il suo stile unico e innovativo. Il leggendario “Vault”, l’archivio personale dell’artista, continua a rimanere un tesoro di materiale inedito pronto per essere scoperto in futuro; al suo interno potrebbero esserci brani mai pubblicati, registrazioni dal vivo e rare interviste che permetterebbero ai fan di immergersi ulteriormente nel mondo di Prince, rivelando lati inediti della sua geniale creatività e della sua personalità affascinante. Questo tesoro rappresenta non solo un’importante risorsa per i fan, ma anche un’opportunità per i documentaristi e i biografi di raccontare una storia che merita di essere narrata e che continuerà a ispirare generazioni di artisti.

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Baby Doll: il mistero della canzone di Prince e Kylie Minogue

La collaborazione perduta di Prince e Kylie Minogue del 1992, “Baby Doll”, trapela online

Billboard – di Tyler Jenke – 16 dicembre 2024 (link nei commenti)

Trentadue anni dopo che il rocker virtuoso Prince e la principessa australiana del pop Kylie Minogue si sono uniti per una collaborazione, i loro sforzi, precedentemente non ascoltati, sono ora trapelati online.

Il brano, intitolato “Baby Doll”, è stato discusso a lungo dai fan del Purple One, e le sue origini risalgono alla tappa australiana del tour di Prince Diamonds and Pearls nell’aprile e maggio del 1992. Registrato agli Studios 301 di Sydney durante la sua visita nel Paese, Prince e Minogue avrebbero legato durante l’esibizione del primo all’Earl’s Court di Londra nel giugno dello stesso anno.

“Ci siamo semplicemente frequentati”, Minogue ha detto a Zane Lowe nel 2020. “Non so nemmeno cosa significhi, ma ci siamo frequentati e lui mi ha messo un po’ alle strette. Mi ha detto: “Allora, dove sono i tuoi testi?””.

Secondo quanto riferito, i due hanno continuato a discutere prima che Prince mandasse il suo autista a casa di Minogue con una cassetta dei suoi sforzi. “Ho in mano una cassetta con Prince che canta, una canzone intitolata ‘Baby Doll’, alla quale ho partecipato, ma lui dormiva quattro ore a notte o qualcosa del genere e creava cose per le altre 20 ore”, ha ricordato la cantante. “Era quasi mia, non l’abbiamo registrata”.

Alla fine, il brano non ha ricevuto il trattamento completo in studio a causa del rifiuto dell’etichetta della Minogue.

La versione appena trapelata del brano è arrivata venerdì (16 dicembre) tramite l’account YouTube di New Paisley Generation e presenta lo stesso testo che Minogue ha confermato nel 2018 di aver scritto per la collaborazione.

Secondo la descrizione del caricamento, “Baby Doll” era uno dei brani del Vault di Prince che dovevano essere inclusi in un progetto chiamato Diamonds and Love nel 2022. Questa pubblicazione avrebbe incluso materiale inedito registrato durante le sessioni per l’album Diamonds and Pearls del 1991 e per il disco Love Symbol del 1992.

Una ristampa deluxe dell’album Diamonds and Pearls dell’artista scomparso è stata pubblicata nel 2023, ma è stata limitata esclusivamente al materiale registrato prima dell’uscita originale del disco, nell’ottobre 1991, escludendo quindi il brano.

Secondo la pubblicazione britannica The Sun, una fonte ha spiegato che “Kylie è sconcertata quanto tutti gli altri sulla provenienza del brano.

“Inizialmente le era stata consegnata su una cassetta negli anni Novanta e, dalla morte di Prince nel 2016, apparteneva alla sua proprietà”, hanno detto. “Ogni fuga di notizie è fastidiosa, ma è bello per i fan sapere finalmente come suona la canzone misteriosa, Dio sa se hanno aspettato abbastanza”.

“Per quanto riguarda ciò che accadrà ora, se mai, i fan dovranno aspettare e vedere”.

Fonte: https://www.billboard.com/music/music-news/prince-and-kylie-minogue-lost-1992-collab-baby-doll-leaks-online-1235857447

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Live from Minneapolis, the Paisley Park Digital Hall

Alla fine degli anni 90 avevo l’abbonamento alla sinfonica della scala che ascoltavo dalla seconda balconata. Sperimentale. Più di recente, per motivi di tempo, seguo e sono stato abbonato alla stagione dei Berliner Philarmoniker, o Berliner. L’orchestra sinfonica di Berlino. L’orchestra sinfonica è quella formazione orchestrale che può arrivare a includere tutti gli strumenti musicali. Si va da una formazione di 40 elementi a più di 100 elementi. Ascoltare 100 musicisti che suonano contemporaneamente è un’esperienza unica. Trascendentale. I Berliner li ascolto attraverso la loro Digital Concert Hall che trasmette in diretta su internet i concerti dell’orchestra.

Come funziona la Digital Concert Hall dei Berliner?

Per fare un prodotto di questo genere, però, bisogno fare molta attenzione ai dettagli: le qualità dell’audio e del video devono essere ai massimi (a Berlino usano l’ultra hd e il 4K per il video, mentre l’audio è nel formato AAC a 320 kb/sec). Puntualità negli orari, ospiti e scelta del programma di circa 40 concerti annuali deve essere curata senza sconti. L’archivio dei Berliner, oltretutto, contiene un mondo unico di 2.000 opere, oltre a film, interviste e speciali. Per poter ascoltare in diretta i concerti dei Berliner è necessario un televisore smart, quasi tutte le marche supportano l’app della Digital Concert Hall, oppure un qualsiasi prodotto android/apple; anche sul cellulare è possibile ascoltare la musica in diretta da Berlino.

Quanto costa l’abbonamento?

L’abbonamento annuale costa 149 euro, ma tutti gli anni c’è uno sconto del 10% se faccio l’iscrizione prima del 28 agosto, giorno dell’inaugurazione. Quindi vado a pagare, circa 134 euro. In più, fino al 31 dicembre posso regalare un abbonamento di 7 giorni a un amico (se vi interessa scrivetemi blog@trentunoventuno.com). E ogni anno, verso la fine di luglio mi arriva un lettera in italiano dove mi spiegano le offerte, le eventuali avvertenze (quest’anno il Corona Virus) e il libro (in inglese) con tutti i concerti, i protagonisti e il programma.

Cosa potrebbero fare ai Pasley Park?

Quando ho letto dell’immenso archivio dei Berliner, ho subito pensato al Vault di Prince. So che un giorno tutto l’archivio video di Prince sarà accessibile su internet, pagando un unico abbonamento. In quei giorni sarà possibile accedere anche alle interviste dei suoi collaboratori o musicisti, come gli interessanti incontri della PRN Alumin Foundation (prnalumni.org), o alle dirette della celebration di aprile/giugno. Le anteprime dei libri, e la scoperta delle stanze di Paisley Park. Interagendo.

Quanto potrebbe costare una Paisley Park Digital Hall?

Così, per gioco, ho provato a immaginare quanto potrebbero farcela pagare… ops. Quanto ci potrebbe costare un abbonamento annuale alle dirette di Paisley Park; ho provato a fare un calcolo per difetto, partendo dal numero di appassionati di Prince che ci sono su Spotify. Su Spotify Prince ha circa 4 milioni e mezzo di followers. Appassionati che hanno volontariamente cliccato su “segui” sotto l’immagine di Prince. Generalmente, il rapporto di conversione su internet è dell’1%, che porterebbe quindi a circa 45.000 abbonati. Se i Berliner, per un pubblico già abituato agli impegni dei concerti fanno pagare 149 euro, quelli Paisley Park Digital Hall potrebbero abbassare ai classici 99,99 euro annuali, portando a casa 4 milioni e mezzi di euro all’anno. Credo che con 4 milioni di euro si potrebbe organizzare una splendida stagione, coprendo anche le spese tecnologiche. Ma se partiamo da altre cifre come i 9 milioni di ascoltatori mensili. O, ancora, le 22 milioni di visualizzazioni su youtube, gli ipotetici abbonati salirebbero di molto.

Conclusioni

Prince ha un archivio immenso. Si chiama Vault. Disperdere il potenziale della musica e dell’opera di Prince sarebbe un peccato. Lo sappiamo bene: ci sono centinaia di concerti mai visti. Album inesplorati. Chissà cos’altro; interviste? Film? Documentari? Prince Estate fa bene a lavorare con chi è già del mestiere (Spotify per la distribuzione della musica, o con Netflix per il misterioso documentario sulla vita di Prince). Eppure penso che farebbero bene a mettere insieme qualcosa di loro. Di personale. Che porti avanti la passione di Prince per la musica. E qui sarebbe utile mettere insieme la Paisley Park Digital Hall (o Vault Digital Hall?). Magari chiedendo una mano a quelli di Internet Initiative Japan che distribuiscono lo streaming dei Berliner.

100 euro all’anno per avere accesso a eventi in diretta da Paisley Park io li spenderei. E voi?

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