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Prince e il Messaggio Politico di America

Prince Legacy (formerly known as Prince Estate) attraverso NPG Records ha pubblicato una nuova versione ri-masterizzata di America. Questa è in Dolby Atmos ove disponibile, come su Apple Music. Il singolo di dodici pollici è ventuno 🤣 e più di funky rock. Si basa su una solida ritmica della Lynn. Include solo di sintetizzatori e chitarre miagolanti. Questo singolo non avrà fatto la storia della musica. Tuttavia, rappresenta bene la politica filo reganiana di Prince della prima metà degli anni ottanta.

La musica è un potente veicolo per comunicare messaggi significativi. Essa supporta i movimenti di protesta e lega l’arte alla politica. Funziona da colonna sonora per il cambiamento sociale e gli atti di resistenza. Molte canzoni appaiono patriottiche o di puro intrattenimento al pubblico. In realtà, contengono messaggi sociali e politici profondi. Spesso questi messaggi vengono fraintesi o ignorati.

Potrebbe essere il caso di Prince? Un conservatore che ascolta i sentimenti della gente e che ne segue le indicazioni: “Il comunismo è solo una parola, ma se il governo cambia sarà l’unica parola che si sentirà” ancora “Forse non è nera, ma è felice di non essere rossa” per concludere con “Jimmy Non è mai andato a scuola, gli hanno fatto giurare fedeltà, ha detto che non era figo, niente rendeva Jimmy orgoglioso, ora Jimmy vive su una nuvola a forma di fungo

Chi fosse quel Jimmy non si sa. Tuttavia, sembra che Prince all’inizio degli anni 80 avesse espresso favore nei confronti del successore di Jimmy Carter. Questo rispetto al 39esimo presidente americano.

Robert Palmer, critico musicale del New York Times scomparso nel 1997, scriverà:

«“America”, la canzone che apre il secondo lato dell’album, è vivace, trascinante e decisamente urbana; come una canzone di protesta degli anni ‘60, affronta lo spirito idealizzato dell’‘America’ e chiede che “mantenga liberi i bambini”. Ma proprio come le canzoni in stile psichedelico del primo lato sono notevolmente prive di riferimenti alle droghe, “America” del secondo lato potrebbe essere definita una canzone di protesta patriottica. Qui non si bruciano cartoline di leva. Anzi, uno dei brevi ritratti dei personaggi della canzone sembra suggerire che chi rifiuta il patriottismo e si diletta nel nichilismo potrebbe ricevere la giusta ricompensa in un cataclisma nucleare.»

Mentre Wayne Robins del New York Newsday aggiungerà:

«Nel campo della critica sociale, Prince è indiretto. Il suo allontanamento più netto dall’atteggiamento pacifista degli anni ’60 si riscontra in “America”, dove canta: “Il comunismo è solo una parola/Ma se il governo cade, sarà l’unica parola che si sentirà”. Prince che dice “meglio morti che rossi”, facendo eco a uno dei capisaldi della filosofia militante di destra? Più avanti nella canzone c’è questo verso bizzarro: “Jimmy Nothing non è mai andato a scuola/Gli hanno fatto giurare fedeltà/lui ha detto che non era figo/Niente rendeva Jimmy orgoglioso/Ora Jimmy vive su una nuvola a forma di fungo”. Dal contesto non si capisce se la nuvola a forma di fungo di cui canta Prince sia legata alle bombe nucleari o alla psilocibina

Poi arriva Jeffrey Day del Macon Telegraph che critica il nuovo Prince:

«“America” apre il lato B, suonando un po’ più simile al vecchio Prince con la sua anima e la sua potenza. Ma poi si ascoltano i testi, stampati in rosso, bianco e blu sulla copertina apribile. Sembra che Prince abbia ascoltato troppi discorsi di Reagan. Anche se non c’è nulla di sbagliato nel patriottismo, è sorprendente che qualcuno come Prince abbia scritto una canzone così superficiale e ignorante. In essa canta: “Jimmy Nothing non è mai andato a scuola / Gli hanno fatto giurare fedeltà, Jimmy ha detto che non era figo / Niente rendeva Jimmy orgoglioso / Ora Jimmy vive su una nuvola a forma di fungo”. Questa è una delle frasi migliori. La prossima volta che Casper Weinberger parlerà di come i vecchi Stati Uniti abbiano bisogno di più armi, dovrebbe cercare il sostegno di Prince.»

Jim Bohen del Daily Record spinge ancora più sull’acceleratore:

«Per quanto riguarda le sue opinioni politiche, sono diventate più conservatrici. Lo stesso artista che una volta consigliò al presidente: «Ronnie, parla con la Russia», ora promuove un patriottismo cieco come unica alternativa al comunismo, arrivando persino a denunciare uno scolaretto che si rifiuta di recitare il giuramento di fedeltà alla bandiera: “Jimmy ha detto che non era figo/Niente rendeva Jimmy orgoglioso/Ora Jimmy vive su una nuvola a forma di fungo”»

Sarà poi Sign ☮ the Times (a partire da quel simbolo della pace) a far svoltare a sinistra la musica di Prince: “qualcuno dice che un uomo non è felice fino a quando non muore, perché?” Per poi tornare a destra con la conversione ai Testimoni di Geova? Ma forse le categorie politiche non hanno mai fatto il caso di Prince.

Questo era, a parte l’inizio, necessario per trovare una traiettoria ed entrare nell’orbita del mainstream.

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