Udite udite: hanno finalmente svelato il cast del musical di Purple Rain e… preparatevi a far finta di sapere chi sia Kris Kollins. Sì, proprio lui, il nuovo “The Kid”. Niente popstar planetarie o scelte sicure, ma un talento scoperto online, il segno dei tempi che tanto piaceva a Prince. Lui che fino a ieri faceva cover e – magari – cantava la sigla del TG di Mentana. Insomma, i produttori hanno deciso di giocare la carta del “diamante grezzo”. Oppure, scelgono il coraggio, volendo essere generosi. E hanno fatto tutto questo in una salsa di inclusività.
Fan devastati? Fan in estasi? La verità è che il popolo di internet si divide come al solito. Metà sono felici per la novità. L’importante è sognare e prepararsi a criticarlo. Mentre l’altra metà ha già pronti meme “His name is not Prince!”. Nel ruolo di Apollonia ci sarà invece Rachel Webb. Almeno lei, una che ha calcato già i palchi di Broadway, così non rischiamo il karaoke da matrimonio alla Cascina di Liscate.
Per fortuna, dietro le quinte ci sono alcune leggende della “Prince family”; la sfida è di non farci rimpiangere troppo il genio di Minneapolis.
Ce la farà Kris a reggere il confronto? Saprà fare l’assolo di Let’s Go Crazy o di Purple Rain?
O prenderà la strada del successo contromano in sella alla sua moto?
L’idea del musical di Purple Rain è una sfida affascinante ma anche rischiosa. Raccontare la sua storia sul palco significa andare oltre la semplice somiglianza fisica. Non basta trovare qualcuno che gli assomigli, serve un artista capace di esprimere la complessità e l’unicità di un personaggio come lui. Un ruolo del genere richiede non solo talento nel canto, nella recitazione e nel ballo, ma anche una sensibilità e una profondità rare, unite a una forte presenza scenica. Inoltre, per rendere lo spettacolo attuale, è necessario superare il peso dei 40 anni che sono passati dall’uscita di Purple Rain.
Inizio dalla più grande delle insidie, l’unicità di Prince, che rende impossibile una replica fedele. Il rischio è di creare un’immagine eccessivamente “filtrata”, stereotipata, che assomigli più a un’icona da museo che a un artista vivo e vibrante.
Un altro pericolo deriva dalle altissime aspettative del pubblico. La produzione potrebbe essere tentata di fare scelte di casting dettate più da logiche commerciali o da un “effetto mediatico” che dal rispetto artistico. In Italia, si rischierebbe di vedere Fiorello nei panni di Prince pur di attirare pubblico.
La posta in gioco è alta anche dal punto di vista emotivo. Chiunque interpreti Prince dovrà sopportare il peso di un’eredità gigantesca. Se non si trova un equilibrio tra talento, passione e autenticità, lo spettacolo rischia di perdere quella sincerità che renderebbe giustizia a Prince e alla sua arte.
È fondamentale che l’interprete non si limiti a un’imitazione estetica o vocale, ma sappia “fare sua” la personalità di Prince. Lui stesso, dopo il film, si calò totalmente nel ruolo, affrontando un tour di circa 100 date da novembre 1984 ad aprile 1985 per promuovere Purple Rain. Questo tour, pur estenuante, trasformò il film e la colonna sonora in un vero fenomeno culturale. L’episodio ci ricorda che il ruolo richiede un impegno e un’energia totali, non solo talento. Solo chi assorbe profondamente l’essenza di Prince potrà trasmetterla davvero.
Nel dibattito su chi potrebbe interpretare Prince nel musical sono emersi molti nomi, da star affermate a talenti emergenti. Tra le proposte ci sono Bruno Mars, Austin Butler, Lenny Kravitz, Timothée Chalamet, Janelle Monáe e Cynthia Erivo (link). Ognuno di loro ha le sue qualità e le sue contraddizioni. L’interprete ideale dovrà essere in grado di cantare, ballare e suonare dal vivo, come faceva Prince, per una performance credibile e dinamica.
Secondo la mia modesta opinione, i talenti che provengono dal mondo di Broadway potrebbero essere la scelta migliore. Sono abituati a combinare canto, recitazione e danza con rigore e sensibilità, e la loro esperienza si traduce in un legame autentico con il pubblico. La loro versatilità può dare al ruolo una nuova dimensione, più attuale, senza però tradire la magia dell’originale.
Per questo, molte produzioni oggi preferiscono puntare su attori emergenti, anche sconosciuti. Questa scelta aiuta a mantenere viva la narrazione, evitando le imitazioni superficiali e il rischio di appoggiarsi a un’icona troppo distante. Un volto nuovo permette al pubblico di immergersi più direttamente nella storia, rendendo più sincere le emozioni del protagonista.
Non si può ignorare che il film Purple Rain venne accusato di misoginia. Risalenti agli anni ’80, queste accuse sono ancora oggi oggetto di dibattito. Il film contiene scene in cui il protagonista aggredisce la fidanzata Apollonia, e altri personaggi maschili denigrano o maltrattano le donne, in un contesto di “dominio maschile”.
Tuttavia, la misoginia non è presentata come un valore positivo da celebrare, ma come il risultato di traumi familiari e disfunzioni personali del protagonista, che affronta un percorso di redenzione. Nel corso del film, arriva a una maggiore consapevolezza nei rapporti con le donne.
Molti oggi considerano il film un prodotto del suo tempo. Sarà cruciale vedere come la produzione del musical gestirà queste tematiche, per evitare di riproporre stereotipi e per creare una narrazione più equilibrata e autentica.
Insomma, nessuno sarà mai come Prince. La sua unicità e il suo talento sono irripetibili. Questo progetto dovrà portare sul palco un’opera moderna che renda giustizia all’artista che portava in scena se stesso. L’obiettivo non può che essere quello di raccontare una storia fatta di musica, emozioni e arte, evitando i cliché e le celebrazioni superficiali.
Altrimenti sarà un fallimento.
Il musical di Purple Rain avrà la sua anteprima mondiale a Minneapolis, città natale di Prince, con le seguenti date:
Periodo: dal 16 ottobre al 16 novembre 2025.
Luogo: State Theatre di Hennepin Arts.
L’inaugurazione ufficiale dello spettacolo è prevista per il 5 novembre 2025. Questa produzione è pensata come un’anteprima “pre-Broadway” prima di arrivare a New York.
Anche i cinema italiani IMAX riportano la notizia del film Sign ‘☮’ The Times di Prince per il 29 agosto.
Ho fatto una ricerca nel sito Uci Cinema Imax.
Il film sarà proiettato all’UCI Cinema di Orio (Bergamo) il 30 agosto alle ore 18:30 e. alle 21:00. Sarà anche a Roma al Centro Commerciale Porta di Roma con gli stessi orari.
(Warner Bros., 1979) Mentre Stone lavorava al suo primo album per la nuova casa discografica Warners, Prince era nello studio adiacente a registrare il suo LP di debutto. La vicinanza alla precoce nuova figura di spicco del funk ha acceso il fuoco sotto il veterano? Back On The Right Track è senza dubbio il miglior album di Stone dopo Small Talk, grazie alle confessioni accompagnate dal piano Rhodes di Remember Who You Are e alla spavalderia abusiva del talkbox di The Same Thing (Makes You Laugh, Makes You Cry).
È uscita una nuova puntata del nostro podcast dedicata alla Celebration di Paisley Park del 2025. Ascoltatela qui sotto, su Spotify o su Apple podcast.
Prince è stato nello show televisivo di Letterman diverse volte; il 13 dicembre 1994, Prince presenta Dolphin (e indirettamente l’album ancora inedito The Gold Experience). Finita la canzone, Prince ha finto un malore per evitare la stretta di mano del presentatore. Ne ho già parlato qui. Nel 1996 è apparso di nuovo con Dinner With Dolores. Questa volta Prince ha concluso con una veloce corsa verso le quinte, dopo avere sussurrato al microfono “Free TLC” e senza stringere la mano a Letterman.
Letterman si è preso più volte la sua rivincita, citando Prince in una delle rubriche della trasmissione, la Top Ten:
6 dicembre 1995 – I dieci modi in cui i democratici potrebbe aumentare la loro popolarità. Numero 3: cambiare il nome ne “Il partito politico precedentemente conosciuto come Prince” LINK
14 giugno 1995 – I dieci suggerimenti per il matrimonio di Michael Jackson. Numero 6: per qualsiasi lamentela di tua moglie per quanto sei strano, mostrale una foto di Prince LINK
17 gennaio 1997 – I dieci modi in cui il mondo sarebbe differente se ognuno si chiamasse Kevin. Numero 9: il musicista Prince è “L’artista precedentemente conosciuto come Prince è ed anche attualmente conosciuto come Kevin” LINK
In un video su Youtube del 2024, David Letterman parla di Prince. È insieme al suo direttore d’orchestra Paul Shaffer. Discutono del malinteso riguardante il presunto malore di Prince sul palco. Shaffer chiarisce che si trattava davvero di una riluttanza di Prince a interagire con Letterman dopo l’esibizione. Shaffer racconta poi un aneddoto, cioè di un incontro più cordiale con Prince a Las Vegas, dove fu invitato nel suo privé. La discussione prosegue con la sorpresa di Letterman nel scoprire che Prince, in un’apparizione successiva nello show di Jay Leno, concorrente di Letterman, aveva mostrato un cartello elogiando Leno, implicando una sua preferenza rispetto a Letterman.