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3121 – lo sto ascoltando ora

Sto ascoltanto in anteprima 3121. Sono tra i pochi italiani che ha avuto accesso al nuovo lavoro di Prince.

Sono sconvolto.

Prince è riuscito a continuare per la strada già aperta da Musicology, ma l’ha migliorata. Il Cd suona come un lavoro completo, di un musicista che sa cosa vuole la gente da lui e che sa come scrivere splendidi brani. A quasi 50 anni, era ora… direi.

3121 – Parte funky e nello stile di La, la, la He, he, he Prince canta con un falsetto che lo segue su un canale. Il funky si ferma, lui parla, canta, suona tastiere e vibra la chitarra. Sexy.

Lolita – E’ evidente che questo è un singolo. Pronto, finito e da hit. Questo brano è un rock, orecchiabile, con un furbo giro di tastiere e un ritornello ben ripetuto. Il coro finale, prima gli uomini e poi le donne, sarà da urlare al concerto. Memorizzatelo. Bello, mi piace.

Te amo corazòn – La conosciamo. E messa qui, dopo Lolita, ci sta proprio bene. Latina.

Black Sweat – Quel fischio risuonava dal mio cellulare nel tram di oggi e pure quando l’avevo nelle orecchie del mio lettore di mp3 faceva voltare la gente. Vintage moderno.

Incense and Candle – Ma chi è questa dolcezza che trova residenza a fianco di Prince ? Prince sembra prendere i suoi brani lenti, li passa attraverso il vocoder e poi ce li pone in una delle sue migliori ballate. Al buio, durante i preliminari.

Love – Scommetto che sarà un suo singolo, perché è complicato, difficile, impegnativo e ci vuole tempo per amarlo. Il tipico strano singolo che Prince ama tanto dare al pubblico. Le tastiere gli fanno da controcanto e lo fanno bene, come da tempo non si sentiva. Elettrico.

Satisfied – Il blues, se Incense and Candle era perfetto per i prelimanari, questo va bene per il resto. Quei fiati fanno sesso con la sua voce. Dammi un motivo per spegnere questo cd, perché sto male se non lo sento tutto il giorno. Marvin.

Fury – Ora, dite quello che volete, ma le tastiere sono identiche a 1999. E mi fanno godere. La sua voce urla e scommetto questo Fury farà il giro del mondo. Rock and roll is alive (and lives in Mpls).

The Word – Questo è il genio. Come sia nato il groove, il ritmo e quei fiati elettrici lo sa solo lui. Dio ti benedica.

Beautiful, love and blessed – Finalmente chi canta con Prince ha la possibilità di dimostrare le proprie doti. Maturo.

The Dance – Sinfonico, per ricordare che l’amore arriva da lontano e porta lontano. Poi si riprende in mano il pop e ricorda a tutti che non si può fare gli stupidi con in mano una melodia del genere. Il fiume benedetto.

Get on the boat – Tutti assieme per il finale, con un caro e vecchio funky sinfonico. Fratelli di blues che si incontrano su un palco a ricordare come si fa la musica. Finale tutto dedicato alla ritmica di Sheila E.

Se Musicology in alcuni punti mi aveva lasciato perplesso, qui sono convinto dell’ottimo lavoro. Tra i fiati tornano Maceo Parker, Candy Dulfer. In 3121 rivediamo Sonny T e Michael B. Oltre alla voce di Tamar, già citata, la ritmica sono Joshua Dunham (basso) e Cora Coleman Dunham (batteria), ma spesso tutti gli strumenti sono suonati da Prince. Appuntamento al 21 marzo.

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Black Sweat: Kiss nel 2006?

Ecco il secondo singolo dopo Te Amo Corazon, il titolo del nuovo brano è Black Sweat (sudore nero ?).

E’ un semplice, corto, bianco e nero, erotico, funky costruito su sintetizzatori, fischi e percussioni. Niente chitarra, ma solo dance. Ad un primo ascolto è molto eccitante. Sembra Kiss, ripresa ed aggiornata dopo avere ascoltato i N.E.R.D. di Pharrell.

E se queste sono solo le anteprima, direi che i detrattori di Prince possono stare tranquilli: ci aspetta un lavoro con i controfiocchi. Magari lunghissimo.

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3121: Ai posti di combattimento

Mi pare proprio che sia ripartita la macchina markettiana di Prince per il suo nuovo lavoro 3121. Bene.
Prince ha organizzato un party dopo la consegna dei Golden Globe di qualche giorno fa dove si sono fatti vedere: Peter Jackson, Adrien Brody, Salma Hayek e Mia Maestro (ovviamente), Penelope Cruz (senza Castellitto, ma già fan di Prince), Eva Longoria, Natalia Portman, Jessica Simpson, Mariah Carey, Alanis Morrisette, Common, Eva Mendes, Mary J Blige, Eddie Murphy ed altri. Nel report scritto da Violet Brown, pubblicato nel forum di npgmusicclub.com si parla anche di una possibile rivista, forse 3121.
Prince sarà poi ospite del Saturday Night Live il prossimo 4 febbraio, su Nbc dalle 11.30pm. Con lui anche Stevie Martin. link
Intanto agli iscritti di npgmusicclub.com è arrivata un’email senza didascalie, ma piena di foto che sembrano arrivare dritte dritte da un video che Prince avrebbe girato. Come al solito, Prince beve qualcosa simile ad una tisana, mentre la musica va. L’unica indicazione, alla fine delle foto, è un nome: Celestine.
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Prince? non se ne è mai andato

Il contratto tra Prince e la Universal viene festeggiato anche dalla casa discografica con un lungo articolo, che potete leggere qui, dove la major ricorda che la musica di Prince è già gestita da loro.

Tra gli album di Prince amministrati dalla Universal: 1999, Sign O’ The Times, Diamonds and Pearls, Parade, Around the World in a Day, Emancipation, Purple Rain e Batman.

Ecco perché David Renzer, amministratore delegato di Universal Music Publishing Group, dichiara: 

Il fatto che [Prince] abbia firmato un’altra volta con Universal Music Publishing Group spiega l’impegno che noi mettiamo con gli artisti di classe mondiale come Prince. Siamo eccitati per avere concluso questo contratto e consideriamo un privilegio continuare il nostro rapporto a lungo termine con lui.

Da parte nostra, ci auguriamo che questo matrimonio porti altri frutti. Come la rimasterizzazione di qualche vecchio album, 1999 in testa, oppure novità nel campo video.
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Alan Leeds intervistato da Prince.org

Alan Leeds è stato road manager dei tour di Prince dal 1983 al 1990, l’ultimo fu il Nude Tour e in quel periodo collaborò anche alla realizzazione di film, registrazioni e prove. Del 1990 cominciò a gestire lo studio di Prince, Paisley Park, finendo la sua collaborazione nel 1992. Alan scrisse le note contenute all’interno del libretto del triplo cd Hits. Nel suo curriculum tutto il fortunato periodo di Purple Rain, fino alle soglie della crisi con la Warner. Dalla bella intervista fatta su prince.org ho preso alcuni tratti, quelli più interessanti per me. L’intervista completa in inglese è qui

Incontrai Prince nel 1983, ero il manager del tour dei Kiss. Il direttore di produzione Tom Marzullo si divideva tra i Kiss e il tour di Prince 1999, che è stato in giro per diverso tempo. Così Tom mi chiese se ero interessato a lavorare con Prince, poiché aveva provato diversi tour manager, ma senza successo. Non conoscevo molto del mondo di Prince, tranne Marzullo, ma venni velocemente presentato a Steve Fargnoli e la guardia del corpo di Prince, Big Chick (Huntsberry). Venni immediatamente avvertito di non avvicinarmi a parlare con Prince ed aspettare fino a quando lui parlasse con me. Dopo una veloce stretta di mano, non ci dicemmo che 4 o 5 parole per una settimana. Tutte le domande che avevo da fargli passavano attraverso Steve o Chick. Dopo un paio di settimane senza problemi, ero nella lobby dell’hotel con la maggior parte dei Revolution, quando Prince e Chick arrivarono al nostro tavolo. Prince si sedette proprio ad una sedia libera al mio fianco. Stavo per dare la mia sedia a Chick quando mi fece segno di rimanere seduto. Immediatamente tutta la spontaneità del tavolo sparì e i veterani della band aspettavano di vedere dove Prince prese la conversazione. Prince, senza salutarmi si girò verso di me e disse: “raccontami alcune storie di James Brown” Così iniziarono 10 anni e più di conversazioni che io sfido a ricordare.

L’ARCHIVIO

Dal punto di vista di un fan, lo storia dell’archivio di Prince è diventata una parodia. Sfortunatamente, la Warner e Prince sembrano condividere la stessa mancanza di visione quando si parla del materiale ereditato (…) dal punto di vista di un musicologo, tutti i suoi classici album dovrebbero essere rimasterizzati ed essere completati con tracce bonus e note dettagliate.
Mentre il triplo Hits fu una pubblicazione apprezzata, avrebbe dovuto essere espansa in un ulteriore ed adeguato formato con versioni diverse, materiale non pubblicato e, forse, alcune tracce “chiarificatrici” dal vivo. Mi sono divertito nel scrivere le note interne al box e Prince fu molto attivo nel aiutarmi durante la scrittura. Eppure, un box espanso (grande a sufficienza per essere leggibile senza una lente d’ingrandimento) avrebbe potuto contenere parti scritte dai membri delle sua band, ingegneri del suono, se non addirittura da lui stesso.
Credo poi che una retrospettiva della carriera di Prince dal vivo potrebbe essere una fenomenale pubblicazione. Ha così tante significative apparizioni dal vivo, registrate professionalmente, che uno potrebbe facilmente documentare ogni fase della sua carriera con eccezionale materiale preso dai concerti. Un idea di questo genere cementerebbe Prince piazzandolo al fianco dei giganti della musica contemporanea.
Sfortunatamente tutti questi progetti richiederebbero un grande accordo di collaborazione tra Prince e la Warner Brothers, cosa che non appare molto probabile.
Non so cosa accadrà alla morte di Prince e non so quali siano i suoi voleri. Suppongo che il suo archivio di nastri sarà visto come parte di un suo patrimonio generale. Dall’altro lato, qualsiasi cosa sia stata registrata mentre lui era sotto contratto con la Warner non può essere tecnicamente pubblicata senza l’approvazione della Warner stessa.

LA VITA DI TUTTI I GIORNI

Aveva passato l’intero giorno in studio creando l’ennesimo grande pezzo funky, non mi ricordo il brano, ma doveva essere qualcosa per Lovesexy. Ovviamente eravamo abituati a vederlo fare così. Non era difficile vedere Prince arrivare al Paisley intorno alle 11 di mattina, iniziava a lavorare gradatamente leggendo la posta e altre cose d’affari per finire in studio dopo un paio d’ore. A volte aveva già una canzone in mente, forse un testo che aveva scritto la notte prima. A volte accendeva i registratori e lasciava che le cose uscissero. Eppure non ha mai smesso di meravigliarmi che ogni giorno intorno al 6 o 7 di sera avesse una nuovissima canzone terminata. (…) Quando mi faceva ascoltare qualcosa di solito danzava nello studio, illustrandomi le sfumature delle canzoni o enfatizzando alcune parti cantando direttamente nel mio orecchio così che non potessi perdermi una parola.
(…) comunque, Prince non è stravagante come diresti di una celebrità, ma non è proprio un essere umano normale. (…) quando vuole qualcosa, la parola “no” non esiste dal suo vocabolario proprio come una celebrità. Le sue case nell’hinterland di Minneapolis e Beverly Hills però sono esclusive e costruite con buon gusto, senza essere sfarzose. E’ passato da auto di lusso come Bmw o Rolls, ma non lo vedrai mai mostrare il suo garage di auto di grossa cilindrata su Mtv. Molte delle sue comodità, come jets, limousine e suite esclusive in hotel, hanno più a che fare con la sua privacy che con l’opulenza. Come la maggior parte di noi che ha accesso a queste risorse, Prince gode delle molte comodità e privilegi delle essere ricco e della celebrità. Ma dall’altra parte, il gusto personale non è particolarmente sofisticato. Gli piace il cinema, alcuni sport e soprattutto suonare.

PRINCE e la WARNER

Le differenze tra Prince e la Warner Brothers influenzavano qualsiasi cosa noi tentassimo di fare per condurre la Paisley Park Record. Capii che la frustrazione di Prince diventò confusione su cosa aspettarsi dalla sua etichetta discografica. Realisticamente, il mandato dell’etichetta non fu mai chiaro. Ciò che era assolutamente chiaro era che Prince non si stava prendendo la responsabilità di produrre dischi competitivi. Come risultato, diminuì il sostegno e la fiducia della Warner Brothers e io mi trova tra l’incudine ed il martello, capendo la vera e reale frustrazione e le opinioni delle due parti. Era chiaro che non poteva funzionare.
Allo stesso tempo, Prince stava sviluppando alcune idee creative ed innovative su canali di marketing alternativi cercando di pubblicare dischi evitando la Warner Brothers e l’industria discografica. Malgrado ciò che pensasse lui, io avevo simpatia per Prince e vedevo di buon occhio queste nuove idee e la sfida che aveva intrapreso. Sfortunatamente il mio lavoro era anche ricordargli che lui era avanti cinque rispetto ai tempi (l’uso di internet e dei pc doveva ancora arrivare) ed esisteva un contratto con la Warner Brothers che aveva finanziato l’etichetta Paisley Park Record. Eravamo d’accordo di non essere d’accordo e ci separammo. Comunque, fui felice di ricevere una telefonata un paio di anni dopo, quando mi interpellò per un breve tour giapponese. (…) Avrei davvero voluto che Paisley Park Records diventasse una vera etichetta discografica, nel senso di cercare talenti con un legittimato e potenziale mercato, ma ciò non è mai avvenuto.
L’interesse originale della Warner Brothers nella joint venture era basato sul successo di Prince come produttore di artisti come The Time, Vanity 6 e The Family. Sfortunatamente, al momento di raggiungere l’autorità sulla sua etichetta, le ambizioni di Prince come produttore cambiarono.Alcuni dei primi contratti firmati erano artisti oscuri gestiti dai manager di Prince. Insensatamente, Prince fallì nel mascherare la sua mancanza di interesse nella maggior parte di questi progetti alla Warner Brothers. (…) Warner Brothers e George [Clinton] hanno entrambi sperato che Prince dedicasse più tempo a lavorare con lui, ma non è mai successo. Presto l’etichetta divenne una campo di giochi per le ragazze di Prince con gli album di Jill Jones, Taja Seville, Ingrid Chavez, e alla fine una sconosciuta Carmen Electra arrivò e se ne andò. L’interesse di Prince nel lavorare con altri artisti giocava sulla loro abilità di entrare nel ruolo dell’alter ego o di qualche altro aspetto nella sua orbita. Funzionò come un amuleto per Vanity e Morris Day, ma se un artista continuava ad essere sposato alle sue personali idee, Prince perdeva presto l’interesse. E quando perdeva interesse, tutto ciò si trasformava in una mancanza di entusiasmo nella promozione e marketing della Warner Brothers. Finii a passare diversi anni frustranti provando alla Warner e all’industria discografica di prendere seriamente Paisley Park Records quando Paisley Park Records non voleva essere presa seriamente. Senza una produzione competitiva e il consistente entusiasmo di Prince non si andava da nessuna parte.

SIGN O’ THE TIMES

Prince sceglieva i singoli da pubblicare, ci chiedeva opinioni ma alla fine della giornata faceva le sue scelte. Sign o’ the times fu scelto senza pensarci su due volte, mentre la pubblicazione di [If I was your]Girlfriend si fermò nelle radio – gli omofobici interpretarono male il testo che era magicamente eccentrico e non trovò spazio. Allo stesso tempo le radio nere richiedevano a gran voce “Housequake”, che si era già proposta come brano dell’anno delle discoteche. Tutti sentivamo che avrebbe dovuto essere la scelta ovvia per il secondo singolo. Lo stesso pensava Prince. Era troppo ovvia.
Non so se Prince pensasse davvero che Girlfriend potesse essere un successo alla radio, ma lui (ed anche l’album nell’insieme) furono devastati dall’errore. Non aiutò neppure essere in Europa in tour invece che aiutare l’album in America. (…) Il fatto di scegliere i singoli riguarda ancora la vista che un artista ha sulla sua musica, rispetto a ciò che vede la gente.

LOVESEXY

Non credo che Prince abbia mai direttamente spiegato il significato di Lovesexy. Alcune conversazioni casuali con molti di noi hanno, però, rivelato molto. C’era il perdurare della frustrazione di Sign o the times e poi il fiasco del Black Album. Giocherellava in diverse relazioni con alcune donne ed ognuna sembrava tirare fuori una parte differente di lui. Ci fu l’esplosione del hip hop, una forma d’arte che inizialmente non sapeva come trattare e vedeva come una minaccia. E poi anche la spinta di alcuni critici che suggerivano che la sua musica non fosse più sufficientemente nera.
Come al solito, Prince rispose ad una realtà non piacevole, costruendo un sua realtà ed ecco: Lovesexy. Non importava quanto complicato o controverso potesse essere, la storia era semplicemente la vecchia e famosa storia del bene contro il male. Infondendo un contesto spirituale nella sessualità spense l’eccitamento di molti ascoltatori e confuse molti altri. Ma io credo che fosse anche senza alcuna necessità complicato. Credo che volesse dire è che tutto ciò che è buono come il sesso non può essere cattivo. Fosse stato negli anni 70, si sarebbe venduto bene, ma alla metà degli anni 80, con lo spettro del Aids, i tempi erano cambiati.

MUSICISTA O ROCKSTAR?

In qualche maniera, Prince è stato il suo peggior nemico quando arrivò il momento di giudicarlo per i suoi meriti musical, a causa della sua ossessione con l’immagine e la celebrità. Quando uno pensa ai vestiti di Dirty Mind, la fissazione con il viola della metà degli anni 80, il cambiare sempre vestito e taglio di capelli, o l’evoluzione pubblica della sua spiritualità, sono tutte cose che distraggono dalla sua musica. Ovviamente, questi fattori spesso illustrano o sottolineano aspetti della sua musica e rappresentano il suo istinto da intrattenitore. Ma si può altrettanto dire che a volte pongono molta più attenzione al contenitore piuttosto che al contenuto del pacchetto.
Ricordo una conversazione che avemmo alla fine degli anni 80, quando lui mi confidò la frustrazione di non essere preso seriamente come un musicista o come un compositore.Suggerii che ciò avveniva da quando abbracciava gli estremi, perché non buttare via tutti gli accessori e fare un tour in girocollo ed un paio di jeans, lui e la sua band a suonare e cantare, e basta. Mi rispose: “cosa ? assomigliare a te invece che ad una star ? Nessuno pagherebbe per vedere qualcuno con il vestito di tutti i giorni!” (…) ironicamente, ecco perché trovai il tour One Nite Alone così rinfrescante, è un peccato che il Dvd e i cd non riescano a catturare l’attrattiva unica del tour. Dato il successo di critica dei primi mesi del tour, credo che la sequenza di brani scelta per il box sia molto curiosa. Il ritmo e la selezione dei brani non mi fecero provare come fu lo show. A vedere il box e il dvd come ultima sensazione del tour, direi che Prince è ancora impaurito.
Prince negli anni 90 pagò perché permise, per la prima volta, l’essere influenzato dalle mode esterne. Ho dei dubbi che lui lo ammetterebbe, ma l’esplosione del hip hop gli fece credere, erroneamente, di poterla trasferire alla sua musica. (…) poi esistono le differenze tra l’industria musicale e come viene proposta al pubblico. Ha buone idee e molta simpatia da parte di altri artisti, più o meno giovani, ma per un momento sembrava lui usasse più energia nel promuovere le sue politiche, invece che fare musica. Quando poi la musica sembrava di grande qualità, come in the Rainbow Children, lui la comprometteva con strani e curiosi testi o lunghi e noiosi collegamenti.

L’intervista completa in inglese è qui

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I-tunes mi fa un baffo

Ho ascoltato alcune volte il nuovo Te Amo Corazon, ma non l’ho ancora aggiunto alla mia playlist del Sony Md.

Ebbene, sì ho l’mp3 con Te amo corazon, anche se non arriva direttamente da npgmusicclub.com. Come l’ho avuto? Ho chiesto ad un amico che lavora in una tivù italiana, che ha chiesto un tedesco in radio ad Amburgo che ha chiesto al padrone di un’auto parcheggiata in fondo a Sunset Boulevard a LA. Questo ha preso la moto, è andato a Berverly Hills alla conferenza stampa, ha tirato fuori un registratore mp3 e se l’è scaricata mentre mostravano il video ai giornalisti.

Ovviamente mi è costata 3 volte in telefonate, rispetto al sito del nogmusicclub.com, ma almeno è originale. Sullo sfondo si sente anche la porta che si apre quando Prince entra in sala e i suoi tacchi che toccano il pavimento.
Lo volete anche voi? Scrivetemi…