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Perchè Prince può essere considerato un genio ? (Prima parte)

Chiunque segua le gesta di Prince, e si vanta con gli amici di esserne fan, prima o poi deve rispondere a questa domanda: perchè Prince viene considerato un genio ?

Prima di tutto: anch’io, che scrivo qui, credo che Prince sia un genio ? Sì, ne sono convinto anch’io. Più di una volta mi ha dimostrato con i fatti (non pugnette) di poter farmi dimenticare tutto ciò che sapevo sulla Musica e sulla sua musica. Faccio un esempio.

Provate ad ascoltare i primi quattro brani dell’album Parade : Under The Cherry Moon (Bof) [Edizione: Francia] (Christopher Tracy’s Parade – New Position – I Wonder U – Under the Cherry Moon) La prima canzone è una brano da banda, ben orchestrato. New position è un funky molto sporco. Il terzo, I Wonder U, regala un momento solitario femminile e Under The Cherry Moon è una ballata lenta, saltellante, che ci prepara per scoprire lo stile al piano di Prince. Ogni brano ha una sua indipendenza ed alla fine richiama il successivo. Senza esserne influenzato. Tutto ciò che sapevo sull’album che lasciano 3 o 4 secondi tra un brano e l’altro (così da poter riempire per bene tutto il vinile) l’avevo dimenticato.

Cambiare le regole era la legge. Nella seconda metà degli anni ottanta amava usare il kick drum delle batterie elettroniche in una maniera del tutto originale. Ascoltate Lovesexy, la title track si basa su una grancassa (kick drum) davvero particolare. Sposta di un ottavo/sedicesimo in avanti o indietro le normali programmazioni fatte nella musica popolare. Come se dicesse: fino ad oggi tutti hanno fatto così (kick, snare, kick, kick snare), secondo me si possono fare canzoni bellissime (e funky) usando molti più kick e mettendoli in punti differenti. Lui sa bene come funziona la musica pop tradizionale, però la riprende, la smonta e la rimonta come piace lui. Insegnandoci qualcosa. Altri brani su questa scia sono Anotherholeinyourhead, Housequake, Bob George. E ci sconvolge con Sexy Mf. Spostando la grancassa al posto del rullante e viceversa. Per tutto il brano.

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Family Jamm 2003

Sotto la guida di un’agguerrita Sheila E., il prossimo autunno si riuniranno negli Stati Uniti, alcuni tra i più famosi protetti di Prince. Presenterà la serata Carmen Electra. Gli ospiti segnalati sono: Wendy e Lisa, Apollonia, Jesse Johnson, St. Paul Peterson. E ancora: il resto (?) dei Revolution, alcuni (?) musicisti dei Madhouse, The Family, The Time. Da questa lista di artisti manca proprio Prince: “per lui l’invito è sempre valido” dice Sheila “è grazie a lui che noi siamo qui.”

Tra tutti quelli presenti, Sheila è l’unica che sembra sopravvivere nel vita artistica attuale di Prince; infatti ha partecipato a parte dell’ultimo tour di Prince (suonando a Milano) e comparendo nel Dvd del concerto a Las Vegas che proprio in questi giorni www.npgmusicclub.com sta vendendo. E cosa dire del nuovo lavoro che, qualche anno fa (1999 ?), Prince stava (ri)registrando con i vecchi membri dei Revolution ? Doveva chiamarsi Roadhouse Garden, ma lo stesso Prince sul vecchio sito www.love4oneanother.com diceva di chiedere a Wendy e Lisa il motivo per cui non era stato completato. Leggete qui un’intervista a tal proposito. Grazie a prince.org link.
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Cd: Xpectation

Il primo gennaio 2003 è stato pubblicato nel sito internet di Prince (Npgmusicclub) ed è disponibile solo per i membri. E’ “Xpectation”, l’ultimo album completamente strumentale di Prince. Splendidamente suonato e per nulla banale. In questo nuovo progetto hanno lavorato con Prince: John Blackwell alla batteria, Rhonda Smith al basso, Candy Dulfer ai fiati e Vanessa Mae al violino. E’ proprio quest’ultima musicista che sembra portare la più grande novità all’interno della formazione di Prince. In un sito dedicato a Vanessa ho trovato un documento molto interessante su Xpectation.

<<PRINCE Titolo Xpectation – Registrato nel primo quarto del 2002 – Pubblicato 01/01/2003 alle 0:01- NPG Records. Brani: Xhalation [ 2:03 ] Xcogitate [ 3:33 ] Xemplify [ 5:53 ] Xpectation [ 4:01 ] Xotica [ 3:05 ] Xogenous [ 4:11 ] Xpand [ 6:10 ] Xosphere [ 3:34 ] Xpedition [ 8:23 ]
Il 2002 è stato un anno molto jazz per Prince. Dopo il Cd “One nite alone” (pianoforte), il tour con Candy Dulfer e Maceo Parker e il box registrato dal vivo che l’ha seguito, Prince ci manda, alla fine dell’anno, un nuovo album intitolato “Xpectation”. La maggior parte di questo album è stata registrata durante l’inverno 2001-2002, subito dopo l’uscita di “The Rainbow Children”. Annunciato per lungo tempo come l’album “Xenophobia” (c’è stata anche la Celebration del giugno 2002 al Paisley Park che portava questo nome), Prince decise alla fine, di eliminare questo titolo dal concept album e ri-eleggerlo “Xpectation”. La presenza di “Xenophobia” nel box “One nite alone…Live” uscito due settimane prima è probabilmente la causa. Invece, “Xpectation” è stato messo a disposizione dei membri del Npg Music Club il primo gennaio 2003, a mezzanotte ed un minuto, esattamente due settimane dopo la spedizione dei primi box di “One Nite Alone… Live” E’ il periodo più corto tra due album di Prince ! E’ impossibile che i lamenti dei membri del club relativi al contenuto dello stesso nel 2002 siano stati ascoltati, forse Prince voleva finire l’anno in bellezza… ed iniziarlo con una buona notizia ! “Xpectation” rappresenta un ennesimo esperimento (è la parola utilizzata dal sito per presentare il progetto) piuttosto che un vero album. E’ una collezione di pezzi strumentali fatti apposta per enfatizzare il talento di Candy Dulfer al sax, John Blackwell alla batteria e di Vanessa Mae al violino. La piccola e meravigliosa cinese porta sia melanconiche tonalità bellissime o voli fantastici in altri pezzi. Lo stile di Candy Dulfer è molto presente e uno potrebbe pensare che sia il motore ad alta velocità dei brani. Comunque Blackwell picchia dietro e si potrebbe dire che Prince è sia stato cancellato dai propri musicisti. Il suo modo di suonare le tastiere sembra ricordare quello di Renato Neto e molti dei suoni ci sembrano familiari. Rimane Rhonda Smith, che suona le note basse, ma è completamente eclisssata dagli altri. Comunque, all’opposto di ciò che qualcuno potrebbe pensare, “Xpectation” non riporta tutto ciò che Prince fece con i Madhouse. Si ritrovano le sonorità di “The Rainbow Children” e del box Live, in particolare per ciò che riguarda le tastiere ed alcune chitarre. Per tanto, la musica non veramente accessibile. E’ profondamente nel jazz-rock’n’roll fusion, con riferimenti al funk ed altre jam difficili da seguire. L’aggiunta del violino in questo contesto è veramente particolare. “Xhaletion” apre su un tappeto di tastiere lontane in eco, portate dal violino melanconicodi Vanessa Mae. L’intro suonato e si passa immediatamente ad “Xcogitate” che rimane in un una vena lenta, perfetto per un fine settimana uggioso. Il suono della tastiera nello stile di “Muse 2 the pharaoh” si rifà ai lenti fatti dai Madhouse. Si nota che il sax è stato ri-registrato, Candy infatti suona diverse parti di sax, missate assieme. “Xemplify” suona come il Jazz Be Bop degli anni trenta. Si parte con le tastiere, il pezzo cresce sempre di più, tra il solo e le armonie di ogni musicista. “Xpectation” è un pò più veloce ed enfatizza il bel suono di John Blackwell, spesso accompagnato da una chitarra con un suono moltro strano e tastiere funk. Si ritorna alle ballate con “Xotica” simpaticamente coraggiosa e “Xogenous” che vede Prince usare la chitarre per sonorità che si sono sentite nel suo jazz. “Xpand” è il titolo più funky dell’album, con un suono di tastiere saturate che portano un buon groove funky. Si sentono anche i disturbi di una registrazione da vinile. “Xosphere” rende possibile trovare lo stesso tempo di chitarra jazz soul e le tastiere di “The Rainbow Children”. L’album finisce in bellezza con “Xpedition”, che termina con una band di fiati e pezzi di solo. Il pianto di un bambino sarà l’ultimo suono dell’album. In ultima analisi, questo è certamente uno dei più originali e sperimentali album di Prince…che ci ha abituato a cose strane, ma questa volta va veramente lontano e francamente si dissociata delle case discografiche pop legate a lui in precedenza. Se “The Rainbow Children” e “Ona Live” suonavano brillanti, ma accessibili, quest’album è musica aspra che necessiterà di mesi per essere decodificata. Prince, non finisce di stupirci !>>