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La foto di Prince di Guido Harari

Guido Harari (wikipedia) è stato e rimane uno dei più importanti fotografi di musica al mondo. Ha lavorato con tutti. Oggi, la sua Wall of Sound Gallery – Alba (CN) – presenta una fornitissima galleria dove è possibile acquistare molte sue foto e quelle di autori prestigiosi. Ho diversi ricordi legati alla sua produzione: un fermo-immagine nella mia testa. Ci sono io, poco più che ventenne, mentre vado a fare il fattorino in un ufficio in Via Fatebenefratelli. Harari arrivava dalle collaborazioni con i miei miti dell’adolescenza (Baglioni / Pooh) ed era un mito a sua volta. Rimango colpito dalla copertina del suo libro Fotografie in musica e entro per acquistarlo, spendendo una cifra enorme per le mie finanze. Quel libro l’ho sfogliato così tante volte, che la colla della rilegatura avrebbe finito per cedere presto. Circa vent’anni dopo l’avrei incontrato a Colorno dove presentava un libro sulla PFM e su De Andrè, chiedendogli di firmare proprio quel libro di vent’anni prima.

Recentemente ho incrociato ancora Guido su Facebook e ho ricevuto una mail di marketing dalla sua Wall of Sound Gallery che mi avvertiva di una promozione del 20% sulle foto e sui libri. Così, un po’ per curiosità e un po’ per sfida nei miei confronti, sono andato sulla pagina di Harari per vedere se fossero in vendita delle foto con Prince. E (finalmente) ne è sbucata una. Uno scatto del 1986, del concerto di Parigi di Prince in versione Parade (guardatela qui). Si può anche acquistare: si va dai 300 euro della versione 18×24 centimetri (tipo A4) ai 3.000 euro dell’80×110 centimetri. La foto viene numerata in copertina e firmata da Guido Harari. Sono cifra importanti, ma l’autore e il soggetto sono unici.

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Regali Prinsiani per la festa della mamma

Il sito ufficiale di Prince (o Prince Estate Store) ha spedito una mail di marketing per la festa della mamma (da noi, come negli Stati Uniti è la seconda domenica di maggio, il 10). Per l’occasione il negozio presenta una selezione dei prodotti firmati Prince. Noi abbiamo preso qualche tempo fa la maglietta con i fiori di Purple Rain. Bellissima. Un’avvertenza su questa t-shirt: veste stretta, quindi fate attenzione alle misure che trovate sul sito (size chart). Altre proposte interessanti: The Rainbow Children su vinile, che però uscirà il 27 maggio, dopo la festa della mamma. Non ho idea se gli altri acquisti fatti oggi sul sito, saranno in Italia per il 10 maggio (ma credo di no).

https://store.prince.com/dept/gifts-for-mom

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Tutto iniziò con una scossa

Ancora sulle collezioni, anzi sulla mia collezione musicale. Il mio primo disco a 45 giri fu “E La Luna Bussò” di Loredana Bertè. Un reggae. Uno stile musicale insulso, che non ho mai sopportato. Noioso, leggero e ripetitivo. Più uno stile di vita che un vero groove. Fu una specie di imprinting al contrario. Così come il mio primo disco non fu uno dei Pooh, strano vero?

Ignaro di tutti i significati reconditi del testo del brano di Loredana, ero riuscito a guadagnare la mia indipendenza musicale grazie a un regalo ufficiale della famiglia: un mangiadischi. Credo di colore giallo. Era il 1979, erano anni pesanti dentro e fuori il nostro nucleo. Io ero, e rimango, il più piccolo. Anche se ho nipoti, se nasci per ultimo, sei sempre l’ultimo. Cercavano di difendermi e cercavano di ricreare un mondo perfetto, nelle poche disponibilità di allora. Il mangiadischi aveva la spina per la corrente: così non devi comprare le pile e risparmi – mi disse qualcuno. La mia mente economicamente fragile mi ha sempre confuso al riguardo: usando la corrente elettrica avrei veramente risparmiato? E se avessi usato delle pile ricaricabili? Domande senza risposta, d’altronde dovevo fidarmi di chi ne sapeva più di me.

A casa le prese della corrente si attivavano attraverso un giro di 45 gradi (a destra, credo). Non funzionava nulla se solo infilavi la spina. Dovevi fargli fare un giro fino alle ore 3. Pare fosse una scelta strategica per evitare qualsiasi contatto con i 220 volt. Cosa che avvenne poco tempo dopo quando cercai di inventare delle luci da discoteca, le luci psicadeliche, collegando un mangianastri Grundig con un abat jour. I fili dei due apparecchi erano collegati in maniera così fragile che si staccarono quasi subito e io, con la spina dell’abat jour inserita nella corrente, cercai di rimediare, prendendo una scossa tremenda.

La nostra casa degli anni 70/80 era senza salvavita, per cui non poteva mettersi in moto il sistema di protezione innescato dallo sbalzo di tensione e io rimasi fulminato per qualche secondo. Zaap! Ricordo quel momento e quella sensazione. Non posso neppure dimenticare le parole che ripetevo a chi era corso in mio aiuto (mia mamma): non mi sono fatto niente – non mi sono fatto niente. E non dimentico neppure le urla che mio padre scaricò su di lei, frustrato dal rischio che avevo corso. Lei era innocente; si era appisolata, mentre io stavo trafficando (strolicando, direbbero loro) come ho sempre fatto e ancora oggi continuo a fare, cercando di collegare cose, pensieri e idee. Forse tutto iniziò quel giorno, quando presi la scossa.

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Saldi sul sito Prince Official

Mi è arrivata la mail dei saldi e con curiosità ho dato un’occhiata al sito Prince Official. Ci sono in offerta molte tshirt, provenienti da diversi periodi musicali. C’è la copertina olografica di Diamonds and Pearls o Controversy, con sconti intorno ai 10 dollari (riduzioni da 40 a 30 dollari). Curiosa la camicia in denim (credo il tessuto dei jeans) che sulla schiena porta una foto sfumata di Nothing Compares 2 U. Delle scelte difficilmente apprezzabili, anche se si vede che stanno cercando di trovare qualcosa che funzioni. Forse sarebbe più utile cambiare politica. Non solo le copertine dei dischi di Prince e appiccicate sulle tshirt e sui maglioni. Meglio la linea ispirata da 1999, che però riesce a toccare i 2.600 dollari per il trench viola.