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Internet is over: chi disprezza ama

Internet è morto e anche MTV non sta molto bene.

La dichiarazione di Prince “Internet is over” ha fatto rapidamente il giro dei siti web guadagnandosi una certa popolarità. Prince, forse inconsciamente, è riuscito a guadagnarsi spazio ed esportare con successo il suo 20TEN anche dove non veniva pubblicato ufficialmente.

Non c’è nulla da dire, questa mossa ha funzionato. Ora, se la Warner decidesse di distribuirlo nei canali classici, probabilmente qualche ricavo in meno la major lo sconterebbe, ma rimane il fatto che di 20TEN se n’è parlato molto di più del suo fratello maggiore, ma più sfortunato Planet Earth, che era stato distribuito dalle parti della regina Elisabetta assieme ad una rivista ed anche all’entrata dei concerto all’O2. Se Prince pensa alla nuova musica solo come veicolo promozionale, e non ad un vero e proprio ricavo monetario, allora – come detto – la mossa ha funzionato.

A titolo esempio, mi preme citare ciò che ho letto su punto informatico (https://www.punto-informatico.it/prince-e-la-fine-di-internet/), una testata web discretamente famosa, che ha sfruttato la dichiarazione di Prince “Internet è finito” ed anche il corollario su MTV, per farci su un articolo. Lasciando perdere i discorsi anacronistici – secondo l’autore dell’articolo Prince si farebbe ancora chiamare The Artist – il post riprende pari pari quanto detto da Prince al Mirror (https://www.mirror.co.uk/3am/celebrity-news/inside-princes-bizarre-life-paisley-233220) e lo mette a disposizione dei leoni dei commenti – che anche da queste parti si sono fatti notare per maleducazione, ringraziate loro se ora i commenti in questo blog sono moderati. Il risultato è un post altamente commentato (ad oggi i commenti sono più di 90) nella scia degli articoli dedicati all’iPhone.

Andando oltre l’apparenza, Prince dice delle cose sensate, che non è necessario condividere, ma che possono uscire dalla bocca di un nato nel 58 o di chiunque abbia avuto a che fare con la c.d. musica analogica.

La cerimonia che una volta ci avvicinava alla musica, al momento di ascoltare un disco di vinile che aspettavi per mesi e che finalmente arrivava a casa tua nella sua busta colorata è quasi completamente persa. Ora giriamo con un macinino nella tasca che contiene 15.000 mila brani, esso può saltare da una canzone all’altra senza che si riesca veramente a capire chi si ascolta. L’arrangiamento, la ricerca timbrica o musicologica. La progressione degli accordi o l’assolo di chitarra. La ricerca di un brano è stata fagocitata dalla bulimia dello scaricare mp3 su mp3. Senza sapere se quei 5mega di roba contengano qualcosa di veramente interessante. Abbiamo perso il gusto di farci un nastro con le cose migliori che abbiamo nella testa e vogliamo solo raccogliere il più possibile. Una collezione che non potrebbe mai avere un fine; non ci darà mai soddisfazione In realtà i mezzi per raccoglierci intorno al fuoco della musica che amiamo li abbiamo ancora, ma rincorriamo un’autostrada fatta di zero e uno che ci fa perdere la testa.

Ascolto da qualche giorno 20TEN e lo ritengo uno dei migliori album di Prince. Se non altro per la sincerità, l’accuratezza e la concretezza con cui ci ha lavorato. La sua voce è sempre in primo piano. Non più oscurata dai riverberi di Planet Earth, non è nascosta dai ritmi costruiti da Pro Tools in Mplsound o sommersa dalle vibrazioni hendixiane di Lotus Flow3r. Prince ha raggiunto una capacità di scrivere, elaborare, arricchire e produrre che rasenta la perfezione. E se, dal vivo, continua a proporre la stessa scaletta dal 2003 – forse per andare sul sicuro – in studio non ha bisogno di altri se non di sè stesso.

In fin dei conti, ci chiede di dargli maggiore attenzione: glielo possiamo concedere. No?

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Una risposta

Sono vittima di un attacco frontale, da parte di M.A. che pensa di difendersi dietro ad uno pseudonimo, ma io so come si chiama. Lui in realtà è G.T.! Il mitico cantante di scat, che sa tutte queste cose di Prince perché è passato dalle parti di Paisley Park per registrare qualche suo successo.

Caro M.A. non ho risposto alle tue questioni, perché questo blog funziona così: io scrivo dei piccoli articoli e chi vuole dice la sua nei commenti. Inoltre, il blog ha un formato unidirezionale: voi mi leggete e sapete chi sono, mentre io non sempre so chi c’è dietro ai vostri commenti (che spesso sono anonimi). Non siamo tutti sullo stesso piano. E così nei commenti io controllo solo che tutto vada bene.

Come ho scritto nei commenti, ognuno di noi ha il suo rapporto con la musica di Prince e sono tutti da rispettare. Lo ammetto; ultimamente sto diventando un po’ insofferente alle sue operazioni commerciali e scarico la mia delusione scrivendo articoli divertenti (almeno a me fanno ridere). Tutto qua. Non facciamone una tragedia, per favore.

Noto invece che Prince è il primo che quando va in televisione non ci pensa proprio a spiegare perché chiude npgmusicclub.com o come mai lotusflow3r.com va in pensione senza distribuire le magliette promesse. Invece, sono sempre impressionato di come Prince riesca a trovare degli avvocati pro bono, che lo difendono a spada tratta. Buon per lui. Le spiegazioni sociologiche ci sarebbero, ma lasciamole ad altri siti.

Come dice, giustamente, ARB, meglio parlare di musica. E la musica che ultimamente è uscita dalla penna di Prince (Cause And Effect o Hot Summer – evitando l’inno della squadra di football) è un po’ deludente.  Forse sono meglio 90′ di vuvuzela nelle orecchie… forse no.

Oramai, ci siamo abituati a trovarci di fronte ad un rapporto di 4 brani ottimi su 10 offerti dalla premiata ditta Prince. E questo mi può anche andare bene visto il passato di Prince ed il futuro della musica che ci circonda. Ma il 2010 non è proprio iniziato con questo ritmo. Prima di Lotus Flow3r (nel senso dell’album doppio) avevamo ascoltato un paio di brani funky, con l’inaspettata presenza di Camille, che ci avevano fatto godere. Invece, questi ultimi brani sono deludenti. Hot Summer, poi, sembra poco utile alla CAUSA e fa uno strano EFFETTO.

Veniamo a noi, tu vuoi una risposta al tuo commento #3, anzi una risposta: “dura e ferma”. Ma perché? Tu fai le considerazioni e le tue domande sono tutte retoriche:
“Che dire del groove irresistibile di Dance 4 me, Chocolate box e Ol’skool company?”
Appunto, che dire?
“Quanti cantanti o gruppi che oggi vanno per la maggiore pensate saranno in giro tra 30 anni?”
Volevi il numero preciso, forse?
Come diceva quello, tu ti fai la domanda e ti dai anche la risposta.
Se sta bene a te, sta bene anche a me.

Forse, la differenza è che io quelle domande non me le faccio. In fondo, a me non interessa sapere quanti gruppi contemporanei saranno in giro tra 30 anni. Forse perché in questi tempi ascolto altri gruppi, che sono durati meno di dieci anni.

Ma è più importante la quantità o la QUALITA’? (non rispondere è il mio turno fare domande retoriche)

La qualità nella musica di Prince (per ora) non la vedo. Aspetto con ansia il nuovo album. Non mi lamento se non viene in Italia, non mi lamento se distribuirà il cd con metodi alternativi e se lui vuole andare ad X-Factor, non è un problema per me. Io riporto solo le notizie, ognuno di voi trarrà le proprie conclusioni (così come io traggo le mie). Però, ti segnalo, che quando è entrato nella lista delle 100 persone più influenti del pianeta ho esclamato “Finalmente!”. Cos’altro devo fare? Vuoi che mi metta una scopa in culo così gli ramazzo lo studio A di Paisley Park?

Concludo.

Tu dici di non andare sul personale, ma spari uno splendido: “peccato che a Simonttx manchi l’intelligenza, la capacità, il coraggio e l’onestà per rispondere”. Chi legge, potrà giudicare se questo non è andare sul personale (e se non qualcosa di più…).

Ma nella mia infinità bontà ti perdono; in passato, i visitatori di questo blog avevano assaggiato diverse volte la lama della mia censura, ma col tempo ho notato che è più divertente lasciare i messaggi che scrivete. Dopo qualche mese fanno molto ridere.

Ora, come leggi, caro M.A. una piccola risposta te la sei meritata.

Ti saluto e ti propongo di fare la pace.

Simonttx, il blogger

ps io so veramente chi sei…

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somewherehereonpluto.com

Breaking News:

Prince vuole farsi spedire su Plutone per studiare il suono del nuovo singolo Hot Summer anche ai limiti del sistema solare.

Il Genio di Minneapolis ha iniziato a raccogliere i finanziamenti attraverso una colletta guidata dal suo nuovo sito internet http://www.somewhereonpluto.com.

Alla cifra di 777$ si avrà accesso agli stessi video già visti su http://www.lotusflow3r.com, prima su http://www.3121.com e ancora prima su http://www.npgmusicclub.com. Ovviamente, anche se si pagano 777$, nel nuovo sito di Prince non si potrà scaricare nuova musica, che invece lui distribuirà gratis alle radio dei suoi amici.

Sarà invece possibile acquistare i biglietti per raggiungere Prince su Plutone, via Giove. La partenza del cargo pieno di fan di Prince è prevista per il 7 giugno 2012, mentre lui tornerà da Plutone il giorno prima. Attenzione però, sul cargo ci sarà posto solo per 77 fortunati, di cui 31,21 saranno onorati di utilizzare i propri arti inferiori per aumentare la potenza della navetta. Altri 31,21, invece, dovranno sorbirsi un aftershow di improvvisazioni degli Npg. Il viaggio durerà 777.777 giorni.

Infine, tra gli iscritti al sito (che pagheranno 777$) verranno estratti 7 fortunati ai quali verrà regalata una maglietta dal valore di 0,7dollari.

Prince vi aspetta numerosi su http://www.somewherehereonpluto.com; se vi siete fatti gabbare le altre volte, perché non cadere nel tranello anche questa volta?

AHAHAHAH

Nel frattempo, quelli di BET – che hanno ascoltato Hot Summer – hanno pensato bene di dare a Prince il premio alla carriera (BET Lifetime Achievement Awards) uno di quei riconoscimenti che si consegnano agli artisti che non hanno più nulla di nuovo da dire.

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Claude Nobs e Prince

Secondo i rumours della rete, mancherebbero poche ore all’annuncio dei concerti di Prince a Montreux. La pagina del sito del Festival è ancora vuota per il 18 luglio.

Intanto, Claude Nobs in vista del debutto del festival parla di quest’anno e parla anche di Prince.

Tutto il mondo parla del ritorno di Prince quest’anno.
Prince era soddisfatto del suo ultimo passaggio qui (2007). Mi ha detto: “Sai Claude, vengo a Montreux perché è qui che ci sono i veri musicisti”. E’ un bellissimo complimento. Qualche mese fa ho saputo che voleva fare qualcosa cosa, ma non dirò di più.

Prince e lei, una lunga storia?
Ho fatto il suo primo tour di 30 anni fa, quando lavoravo per la Warner. Aveva un aspetto incredibile. Alcuni gridavano al genio, altri si chiedevano: “chi è questo piccolo che imita Jimi Hendrix?”

E lei?
Io mandai subito un telex alla mia società per dire che era geniale. Mi risposero: “ma scherza? ma se [Prince] non sa neppure scrivere una canzone!” Dieci anni più tardi gli ho fatto vedere una copia del telex alla fine di un concerto e lui mi ha detto: “è gentile, l’ha scritto ieri” (ride) Sono questi piccoli dettagli per cui, forse, gli artisti amano venire a Montreux.

lematin.ch

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Prince cambia e i Purple Reign ne approfittano

Uno dei momenti più importanti nella vita professionale e privata di Prince (dal 2000 in avanti) è la conversione ai Testimoni di Geova.

Una conversione che ha molte sfaccettature: sul fronte privato ora Prince fa molta attenzione a questioni tipo le trasfusioni di sangue. Sul fronte professionale, il passaggio alla religione inventata da C.T. Russell obbliga Prince a ricostruire la propria immagine e i propri contenuti, perché egli deve fare a meno dell’esibizionismo sessualpornaiolo che aveva contraddistinto il suo prodotto esteticomusicale fin dall’inizio. Niente più parolacce, niente più allusioni dirette al sesso (anche se il cd di Bria Elixer, potrebbe significare “he licks her”, lui lecca lei), niente più atteggiamenti apertamente pornografici. Pulito di tutta questa, secondo lui, robaccia, Prince rimane con le sue qualità musicali, di arrangiatore, esecutore e compositore. Che, comunque, non è poco.

Le celebrazioni per i 20 anni di Purple Rain nel 2004, ma anche gli ultimi festeggiamenti per il 25ennale del film+disco, ci insegnano che per la stragrandissima maggioranza del pubblico Prince è il cantante di Purple Rain. Purple Rain uguale Prince, per il pubblico americano.

Ma non c’è solo Purple Rain nel passato infinto di Prince. Ci sono decine di altri colori: l’esibizionismo di Dirty Mind o il sesso casuale di Lady Cab Driver.

Per i frequentatori delle Sale del Regno, Purple Rain si può rifare, forse anche When Doves Cry e Take Me With U. Ma Darling Nikky proprio no. Non si può più correre dietro alle ballerine fingendo orgasmi o allungare le mani verso le prime file dei concerti per saggiare i sapori delle sue giovani fan. Non ci si può più farsi fotografare con le dita a V e la lingua in mezzo.

La bellissima Head sparisce. Peccato.

Prince, sia chiaro, quando evolve diventando grande, lo fa come lo hanno fatto tutti prima di lui: perdendo freschezza e innocenza artistica e guadagnando in intelligenza e calma. Nulla di grave. Ma per Prince si tratta anche di non frequentare più un suo lato molto apprezzato dal pubblico: il sesso.

Egli, pertanto, perde una parte del suo personaggio (che poi sia vera l’equazione Prince privato = Prince sul palco ci sarebbe da discutere) e lascia lo spazio ad altri che studiando, esercitandosi e guardando decine di suoi concerti potrebbero imitarlo alla perfezione.

Come i Purple Reign. Una band di qualità eccelsa che ha tra le sue fila Prince. O, meglio, uno che fa Prince prima della conversione ai Testimoni di Geova. Tutte le mosse e le coreografie ci sono (e alcune davvero bellissime), e loro hanno guadagnato spazio anche al Dave Letterman show. Lo show, come già detto, concorrente di Jay Leno.

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MPLSound

Parte la ritmica, incrociata dai riverberi del computer è (There’ll Never B) Another Like Me (***). Il coro entra con il basso, mentre il piano programmato fa la svisata. Tastiere molto semplici, basso da synth, molte le voci sovrapposte. La melodia funziona: “chiedi a tua mamma, a tua sorella, a tuo fratello, non ci sarà mai nessun altro come me.” Il synth, simile organo, fino alla fine rifà una melodia che mi ricorda qualcos’altro. In conclusione un breve accenno di chitarra elettrica ed acustica, però mi sembra tutto rifatto al synth. La prima esplosione del genio è Chocolate Box (****), supportato da un video dove per la prima volta Prince fa da sfondo ai protagonisti. Il brano ha nella ritmica la forza migliore ed uno splendido ponte, dove la prima volta si rappa, ma la seconda si balla. Arriverà un remix? Finita la scatola di cioccolatini, si continua a ballare con Dance 4 Me(****): grancassa pop, clap clap, in sfondo la drum-machine Linn LM-1? Camille rivista e corretta si lamenta: “oh, the funky congregation”, ma glory glory: alleluja! Prince sa ancora scrivere belle canzoni. Niente chitarre, ma tanto piano a fare la ritmica. Al ponte, un synth programmato, con riverbero. Al solito il rullante anticipa di un quarto la sua entrata: una delle sue cifre più riconoscibili. Dopo due minuti il primo assolo. Synth distorto, pieno di effetti. Alleluja! Si finisce con le tastiere a fare l’orchestra. Coro simil amen: andate in pace, il party è finito. Prince riprende un brano inserito nell’album sperimentale solo-piano “One nite alone” e distribuito durante il tour dallo stesso titolo, ma figlio di The Rainbow Children: U’re Gonna C Me (**) è il momento più deludente di MPLSound, forse perchè non ha delle sonorità nuove come gli altri. Ma la delusione dura poco, perché Prince non resiste al pop e in Here (****) qui lo fa senza paura. Canta il ritornello in falsetto, ma presto torna nel suo registro normale. Chitarre acustiche e suoni da synth. Frasi ad effetto: “Quanto sei bella, ci sono più di un migliaio di tue repliche. (…) Così mi sono sorpreso quando ho scoperto che non ti voglio qui, non ti voglio vicino a me. (…) Quanto sono disperato?” Il bridge nella migliore melodia di tutto Lo+us Flow3r: “Abbiamo così tanto da esplorare: quando entrerai da quella porta, ti darò ciò di cui stai cercando.” Chiude ricordando il brano Song for you di Donny Hathaway. Valentina (***) è dedicata alla figlia di Salma Hayek e M.Pinault. Come uno scherzo di Mozart, Prince aspetta la telefonata di Salma (“una delle migliori attrici al mondo”, per non fare incazzare Kristen) quando Valentina finisce di poppare dal seno tra i più invidiati al mondo. E se prima si ballava, ora è tempo dei lenti: Better With Time (****), ballata dolcissima ed ispiratissima, [forse] la migliore di tutte. Orchestra suonata magnificamente da Prince (Clare Fischer arrangia sul cd di Bria Valente, non qui). Parte la melodia, campanelli e tappeto d’archi. Prince vocalizza con dolcezza, e canta milioni di parole per lei: Kristin-Scott Thomas, con lui protagonista del film Under the Cherry Moon, a cui dice: “sei come il vino, migliori con il tempo”. Nel ponte: “chiunque ti incontri è d’accordo”. Finale sinfonico: “cos’è l’età se non una gabbia?” Coro finale con aggiunta di una quarta e flauti. A conferma che MPLSound è soprattutto funky arriva la Ol’ Skool Company (***): dov’è il vero batterista? Michael Bland. Appoggiato su forti fondamenta ritmiche e melodiche, Prince riprende i suoi DMSR e It’s Gonna be a Beautiful Nite e ne fa una versione del 2009: per la prima volta mi sembra rifare sè stesso. Proprio per questo, però, Prince si ricorda del punk: 9 mortali su 10 concordano: la celebrità porta alla decadenza Drum machine ritagliata sulla ritmica punk e lo stesso riff di Peach: blues rock. No More Candy 4 U (*****) ha basso e chitarra dal synth: cattivi, costruiscono la vero melodia. I synth sorreggono i cori e ripartono come un Freccia Rossa da Milano per Bologna per il vero inciso. Prince urla, niente falsetto, niente Camille. Chitarre distorte. Drum machine mixata sulle note alte. Bridge tipo cantilena da bambini. Alla fine torna la chitarra distorta, la ritmica riprogrammata per i fill riempitivi sembrano far saltare il tempo, erano proprio necessari?

Valutazione in stelle:
* – molto basso
** – basso
*** – medio
**** – alto
***** – altissimo

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Wendy & Lisa: il triumvirato

#tbt del blog Trentuno Ventuno (formerly known as TreUnoDueUno)

Intervista a Wendy e Lisa (link) su out.com intitolata “La Rivoluzione Sarà Armonizzata”

Il duo artistico – ed ex-membri della band Prince and the Revolution – Wendy e Lisa parlano pubblicamente per la prima volta.

Immagino che la vostra storia con Prince sia stata una benedizione, ma anche un ostacolo per ottenere occasioni di lavoro televisive e cinematografiche. Come è stato?

Lisa: Un sacco di gente che ci incontra ci chiede per tutto il tempo: “Com’era Prince? Cosa sta facendo ora?” Si sono aperte un sacco di porte, ma senza ottenere nulla di sostanziale, che avesse a che fare con noi.
Wendy: Abbiamo dovuto lottare sul palco per ogni porta aperta, convincendo il mondo che siamo vive. Era una malattia per noi. Abbiamo composto musica per film e televisione per quasi 20 anni ormai, e forse solo negli ultimi 10 anni hanno evitato di chiamarci per black movie. Ora stiamo lavorando su una mostra, interamente gestita da lesbiche e siamo entusiaste. E’ su Showtime, Nurse Jackie, con Eddie Falco. Fantastico.

Perché decideste di continuare a lavorare insieme dopo aver lasciato i Revolution?

Wendy: Eravamo sposate ed ero la sua più grande fan. Tutto ciò che suonava mi spezzava il cuore e succede ancora, e voglio possederla, voglio desiderarla, voglio renderla mia.
Lisa: [ride verso Wendy] Sì. Siamo legate l’una all’altra. Siamo ammanettate. No, amo Wendy. Siamo insieme da tutta la vita. Una volta che lei è finalmente entrata nella band di Prince, è stato come un sogno per me. Ero innamorata di Wendy, la mia amica d’infanzia, e improvvisamente dovevamo vederci diversamente, io ero tutto il tempo in tour. Era una tortura. Alla fine Prince incontrò Wendy, mentre c’era qualche problema con l’altro chitarrista [Dez Dickerson], e la provvidenza ha fatto in maniera che Wendy finisse in tour con noi.

L’immagine che è stata proiettata in Purple Rain era legata alla vostra relazione? Oppure è stata un’idea di Prince o del regista?

Wendy: Non credo che il regista c’entri molto. Penso che Prince ci abbia visto come la coppia che eravamo, così ci ha utilizzate per aggiungere più mistero su di lui. E penso che Lisa ed io eravamo disposte a seguirlo perché ci sentivamo misteriose. Eravamo giovani e la cosa è andata così, così ci siamo state, non sapendo ciò che avrebbe significato o implicato per il resto della vita. Non pensavamo in questi termini. Ci siamo solo dette: wow, che figata!

(…)

Quanto Prince era consapevole di aver messo assieme nei Revolution l’arcobaleno di razze e sessualità che hai descritto?

Wendy: Ne era incredibilmente cosciente. Guarda il modo in cui si presenta  durante Dirty Mind e Controversy e 1999. Era così androgino. Non gli fregava se eri [parafrasando Uptown di Prince] “nero, bianco, etero, gay, portoricano, o solo freakin” Lui voleva dei fan. Così in qualsiasi maniera li poteva ottenere – e nelle maniere più interessanti – li attirava a sè. E’ la mentalità di Sly Stone e The Family, qualsiasi cosa, bianco / nero / freaky sta sul palco, per attirarli a se.
Lisa: Ti faccio un esempio. Abbiamo fatto un servizio fotografico per il poster di Purple Rain. Eravamo pronti, ognuno nella propria posizione, ed ad un certo punto si è mosso oltre a me e Wendy, ha alzato il mio braccio per mettere la mia mano intorno alla vita di Wendy e ha detto, “Così”. Ecco il poster. Era così come voleva l’immagine della band. Voleva che fosse molto più evidente. Non eravamo solo le due ragazze della band.
Wendy: Eravamo la coppia.
Lisa: Eravamo le ragazze gay della band. Tutto calcolato.
Wendy: E come ci sentivamo? Io mi sentivo un po’ protetta, ed è davvero paradossale. C’era così tanto mistero attorno a lui che Prince non ha mai dovuto rispondere a chiunque o per qualsiasi cosa ed io ero così giovane e stupida da pensare che si poteva adottare la sua filosofia.
Lisa: Era la conferma. Era così: “Ecco, questo è il nome della storia e questo è ciò che sembra “. Ed è motivo in più per cui non ci sentivamo come se avessimo dovuto parlarne. Le persone la vedevano. Compravano i nostri dischi e abbiamo avuto successo: non era poi un gran problema. E’ come l’hip-hop di oggi. È pericoloso, ma ogni piccolo bambino nel Midwest è un rapper.

Quindi Prince quanto sapeva della vostra relazione?

Wendy: Prince ne era molto consapevole, ma non è che passasse la notte a casa nostra. [A metà degli anni ottanta, Prince usciva con la sorella gemella di Wendy, Susannah]

Da quanto tempo vi conoscevate, prima di entrare nei Revolution?

Wendy: Lisa ed io ci conosciamo da quando avevamo 2 anni. Le nostre famiglie sono cresciute assieme. Suonavamo in band assieme. Andavamo alla stessa scuola assieme, tutto assieme. Diventate teenager abbiamo passato un po’ di tempo lontane. Quando ho compiuto 16 anni, mi sono innamorata di lei, siamo state assieme per 22 anni, da quando ne avevo 17. Ci siamo innamorate nel 1980, e siamo state assieme dal 1982 al 2002.

All’inizio pensavate che Prince fosse gay? 
Lisa: Era piccolo, un po’ puritano e tutto il resto. Ma non così gay.
Wendy: E’ una ragazza, di sicuro, ma non è gay. Mi guardava come un donna gay guarderebbe un’altra donna.
Lisa: Verissimo. Come una lesbica da favola.
Wendy: Mi ricordo il video di “Sexuality” e lui sul palco con quella piccola giacca bianca, e quella cravatta intorno al collo e i pantaloni neri con i bottoni sul fianco. Noi ci guardammo per la prima volta e io pensai: “Sarebbe molto facile innamorarmi di quella tipa”. Non importava che sesso fosse. Sei nella stessa stanza con lui e lui ti fissa e tu pensi: “Ok, sono pronta. E’ fatta” Lui è Casanova. Lui è Valentino.

Prince ha sicuramente giocato sulla sua sessualità, e anche molti uomini etero hanno un certo tipo di relazione con le lesbiche, che gli uomini gay non hanno. Per loro è eccitante. Vi siete mai sentite come se fosse state sfruttate per confermare l’eterosessualità di Prince?

Wendy: Sì, verso la fine della nostra relazione con lui dove lavoravamo come un triumvirato, sì. Ci sentivamo come se lui avesse usato tutto ciò di cui aveva bisogno da noi, e si stava spostando su qualcos’altro.

Lisa: Ma credi fosse legato alla sessualità?

Wendy: Mah, forse perché aveva preso Cat come ballerina e Sheila E. nella band e per essere più irriverente sessualmente sul palco con lui, e per giocare con il suo lato etero. Come coppia lesbica, non potevamo giocare sessualmente con lui, e penso lui avessde bisogno di più divertimento, e quello arrivò dalla sua volontà di sfruttare il suo lato etero di più. Di sicuro, anche se forse inconsciamente.