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Live da Paisley Park

Mi era sfuggita questa diretta Facebook che si è tenuta all’interno di Paisley Park durante il lockdown, se non ricordo male era il primo maggio. Anche se la qualità è quella che è, si vede qualche angolo interessante. Si parte dall’atrio dove si trovano le colombe e dove Prince aveva registrato l’album acustico al piano con le colombe nel sottofondo. Le colombe sono 3, due giovani e giocherellone. Una è un po’ vecchiotta ed è sopravvissuta a Prince. Si tratta della femmina Divinity, che avrebbe una ventina di anni. Il maschio della coppia, cioè Majesty sarebbe morto nel 2017. Chi ci fa da guida è Mitch Maguire, che è Legacy Preservationist di Paisley Park, che mi sento di tradurre in Conservatore dell’eredità. Mitch viene affiancato di volta in volta dalle sue collaboratrici. La prima è Rebecca, che introduce, appunto, le colombe. Muovendosi per i corridoi del secondo piano (ai quali non avevamo avuto accesso nelle nostre visite del 2017) si vede sulla moquette il testo di una canzone di Prince:

ask
yourself
your
destination
what
the source
of your
inspiration
be !!!

Le scarpe della notte degli Oscar del 1985

Dopo il corridoio, Mitch ci porta a incontrare Michela che segue le collezioni di Prince. Si entra in una sala che, se ho capito bene, una volta era la stanza dei giochi, e che ora ospita la collezione di oggetti 2d e 3d. Mitch ci tiene a specificare che non si tratta del Vault. Si tratta del luogo dove è archiviato gran parte del guardaroba di Prince. A quanto pare, gli oggetti che sono stati ritrovati e che vengono conservati sono tantissimi e c’è bisogno di molte stanze per archiviarli correttamente. Per quanto Paisley Park sia grande, così dice Mitch, le stanze non sarebbero sufficienti. Le prime scarpe che emergono dalla scatola sono quelle che Prince indossò alla consegna degli Oscar del 1985. Sono state prodotte da una società che per Prince arrivava a fare anche 30 o 40 paio di scarpe al mese.

Le scarpe con il rinforzo per saltare

Il secondo paio di scarpe, invece, hanno una caratteristica diversa: hanno la suola rinforzata per i concerti e per le esibizioni. Se ho capito bene, anche la parte interna e la parte posteriore erano state rinforzate apposta per permettere a Prince di fare qualsiasi cosa avesse in mente sul palco. Mitch dice: “queste scarpe gli davano sicurezza, non che lui ne avesse bisogno…” Parlando di scarpe, i due anticipano una prossima mostra dedicata proprio alle scarpe di Prince. Pare che verranno mostrate 300 o 400 paio di scarpe di Prince (che rappresentano una parte della sua collezione), raccontando la storia che ogni paio può raccontare anche grazie a testimonianze e filmati. E con questa mostra, dice ancora Mitch, sarà possibile spiegare come Prince spingesse sull’acceleratore per quella che lui chiama l’accettazione sociale. Credo, la possibilità che oggetti tipicamente femminili vengano indossati dagli uomini senza perdere la propria mascolinità.

Mitch alla fine racconta di come siano riusciti a ritrovare il gun-mike, il microfono a forma di arma che Prince usava all’inizio degli anni 90, che per Mitch era un periodo in cui Prince non aveva l’esigenza di essere commerciale, ma dove era più autentico. Questo microfono, dice Mitch, ci aspettavamo fosse conservato accuratamente, mentre in realtà Prince lo teneva (o l’aveva dimenticato) dentro a una road-case, cioè valigia professionale, rinforzata agli angoli e utilizzata quando si fanno i tour. La valigia aveva un’etichetta con scritto gun-mike, dice Mitch, ma il microfono era impacchettato in mezzo a dei tovaglioli e in compagnia di un po ‘ di candele. Quindi non era accuratamente conservato, ma era piuttosto profumato.

E io mi immagino Kirk…

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