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Dal vecchio amico Prince

Ecco il racconto, dal fine umorismo britannico, di Christopher Howse sul concerto di Prince.

Venerdì sono uscito per andare al O2 a vedere il caro e vecchio Prince, nel suo cinquantesimo anno d’età.

La maniera più veloce per raggiungere il posto è la Jubilee Line, se funziona. Meno di un’ora dalla stazione di Westminster – non intendo dire che qualcuno viva nella stazione di Westminster.

Ci sono gabinetti alla stazione di North Greenwich, che, soprattutto se sei una donna, sono a portata di mano, perché poi ci saranno code all’interno dello stadio.

Non vendono sigarette al WH Smith della stazione o nelle vicinanze.

C’è una passeggiata molto attraente vicino ad un muro lungo la piazza tra la stazione e il palasport. Piante selvagge che ti aspetteresti di trovare in una brughiera o su una scogliera sono addomesticate su piani ed accompagnate da ruscelli di acqua che scendono dai canali. Ci si può sedere affrontandoli e mangiare i propri panini se si ha tempo a disposizione e non piove.

Si possono acquistare bottigliette d’acqua e cose del genere. Le bibite più interessanti sono davvero costose.

All’interno di quello che da fuori sembra una gigantesca tenda ci sono i soliti punti vendita (Nando’s, Starbuck’s) aperti, ma pieni di gente alle sette e mezza, un’ora prima dell’inizio del concerto.
Sono tranquilli e vuoti durante il concerto di Prince, ma se si esce non si può più rientrare, per questo non è possibile farci un salto. E sarebbe davvero strano di uscire una sera per andarci, anche se ho visto persone che sembravano davvero farlo. Forse perché soffrivano per una perdita o qualcosa di simile.

All’interno dell’arena ci sono un sacco di posti per acquistare qualcosa di disgustoso: hot dog, pizza e pane all’aglio. I bar vendono bottiglie di plastica e bicchieri di plastica di birra Beck’s. Probabilmente aiuta per essere ben oliati per un concerto di Prince, ma qui ci si comporta bene e alle persone della sicurezza non sembrano piacere chi ostruisce il passaggio.Mi sono leggermente pentito di non aver portato tappi per le orecchie, perché il suono, almeno in alcune parti, è davvero forte. I tappi per le orecchie mi avrebbero protetto l’udito, ma non mi avrebbero fatto perdere il concerto grazie al riverbero del suono nelle cavità del petto.

Infatti uno dei miei canini ha iniziato a pulsare. Sarebbe una buona idea portare una persona sorda, purché piaccia Prince.Il mio vecchio amico, il poeta David Wright, era completamente sordo e gli piaceva il ritmo della banda militare. Credo non gli sarebbe piaciuto Prince, ma avrebbe apprezzato alcuni pezzi jazz che la band ha suonato tra le diverse canzoni di Prince.

Per andare a casa, alle 11 di sera, c’è da aspettare nella metropolitana, perché 20mila persone vogliono andarsene tutte assieme. Se non ti dispiace fare tardi, prima di fare un tentativo potrebbe essere più piacevole sedersi da qualche parte con gli amici per un’ora.

Il river bus è il migliore, la maniera più veloce per arrivare ed andarsene. Ti porta a Waterloo in mezz’ora. Ma se è pieno di solito è più lento.

Se non si possiede una Oyster Card (quel strumento di oppressione inventato dal sindaco Ken Livingstone), la maniera meno costosa di viaggiare è avere un biglietto per le zone 1 e 2 che costa 5,10 sterline. Questo ti porta alla metropolitana e riduce il prezzo del river bus da 4 sterline a 2,60. E copre il prezzo del bus se si vuole prenderne uno dalla fermata vicina a Waterloo (alla base della grande ruota).
L’architettura del palasport è davvero impressionante. Le sedie vanno fino in alto e sono vicine e ciò significa che sono esageratamente ammassate. Tuttavia, le file più alte sono a grande distanza dal palco centrale.

E’ stato divertente come al circo guardare i tecnici dei fari scalare senza vertigini le grandi e solitarie scale di fili sospese a 50 piedi sopra il palco.

Approfondimenti: http://blogs.telegraph.co.uk/river busOyster Card

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