Che Madonna sia legata a doppio spago con Prince non c’è bisogno di scriverlo.
Ricordo bene il loro duetto ai tempi di Love Song in Like a Prayer dove la Warner metteva sotto un unico tetto i suoi due gioielli.
Poi la relazione tra Prince e Medonna, secondo alcuni fonti chiusa a causa della gelosia dell’uomo di Madonna del tempo, Sean Penn.
E la Maverick Records dove la popstar del Michigan si metteva in concorrenza con l’etichetta Paisley Park Records di Prince.
Altri ne verranno in mente anche a voi.
Con Prince e Michael Jackson, Madonna rappresentava il trio di cantanti più famosi degli anni ottanta.
Tutti e tre nati nel 1958. Ed onestamente a differenza degli altri due, per lungo tempo è stata l’unica dei tre a frequentare il mainstream musicale, mentre il nostro Prince e MJ raggiungevano le prime pagine dei giornali non per ragioni artistiche.
Sa che tanta esposizione mediatica serve, anche se non l’ho mai vista con una chitarra in mano a cantare una canzone.
Oggi, però, Madonna potrebbe diventare il primo vero esempio di come stanno cambiando le cose nel mondo della discografia.
Il dato di fatto è: non si fanno più i soldi con gli album, ma con i concerti dal vivo e il merchandising.
Ed è per questo che il colosso mondiale Live Nation, il più grande promoter di concerti al mondo, starebbe per rubare Madonna alla Warner.
Il contratto offerto da Live Nation a Madonna è da 120milioni di dollari, con una durata di 10 anni e includerebbe la vendita di tre album, la promozione dei concerti della signora Ciccone, la vendita dei diritti di Madonna e di tutto il merchandising.
Un contratto che non avrebbe precedenti nella storia della musica.
Approfondimento: Behind the Battle for Madonna