Diciamola tutta: è bellissimo.
Ha dei momenti da opera lirica, Condition of the Heart (oggi la chiamerebbe Condition of The Earth?) e dei momenti da canzone pop (Raspberry Beret). E’ profondo in Temptation e in The Ladder, ma anche leggero in Around The World In A Day (I Think I wanna Dance urla Prince mentre è sommerso dal ritmo). America rappresenta bene l’anima bianca, conservatore di quel Prince. Paisley Park è fumosa, scontrosa, permalosa e altamente Meccartiana.
E cosa dire della copertina? Forse la più bella di Prince? Mi piace, come mi piace quella di The Rainbow Children. Mi piace come mi piace quella Live in Japan dei Deep Purple.
Around The World In A Day è un grande album e non c’è una canzone che supera le altre. E tutte sono fantastiche.
Around The World In A Day è il Prince che più mi manca, io che a quel tempo non c’ero.
Quando metti su Around The World In A Day non ti rimane che stare zitto.
Mi domando solo se c’è qualcuno al mondo a cui non piace Around The World In A Day.