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L'ambiente è un tema popolare?

E’ questa la domanda che si fa Katie Hurtz nell’articolo Purple Rain comes to Planet Earth.

La giornalista passa al setaccio le parole della canzone di Prince Planet Earth che, dopo un inizio ambientalista, come il titolo farebbe pensare, virano verso una denuncia contro la guerra.

Prince parla di diversi temi, più che affrontare il problema ambientale e confonde così l’ascoltatore.

Quindi la giornalista chiude chiedendosi, retoricamente, se “ha successo parlare di ambiente nelle canzoni”.

Approfondimento: Purple Rain comes to Planet Earth

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Concerto e aftershow del 25 agosto

Il racconto

Saliamo verso il cielo e sul muro che accompagna la scala mobile le foto di Prince suddivise come un puzzle. Stiamo uscendo dalla metropolitana, fermata North Greenwich sulla Jubilee line, e siamo circondati da quelli che verranno a vedere Prince con noi. Ma forse non è così, perché l’02 è una struttura che comprende diversi luoghi di intrattenimento.

Manca poco, questo è chiaro.

Il viale verso l’02 è protetto da una tettoia, anche se il maltempo dovesse fare qualche scherzo non rischiamo di inzupparci. E così cominciamo a fare conoscenza con l’organizzazione, che sarà perfetta.

Un panino in un locale interno e verso le otto ed un quarto puntiamo il concerto. L’entrata è proprio davanti a noi, con a fianco il negozio del merchandising: noi vogliamo la musica, non le magliette. Centinaia di persone dell’organizzazione aiutano il pubblico ad entrare e sono molti quelli che frugano nelle borse per cercare le macchine fotografiche. All’entrata ce la caviamo con una semplice soppesata della borsa e via.

Il cellulare in fin dei conti fa solo telefonate, e neppure tanto bene…

La scala mobile ci porta al settimo cielo e facciamo in fretta a raggiungere l’interno dell’arena. Una volta entrati il colpo d’occhio è spettacolare. L’arena è già ben riempita, il palco in mezzo ci dà il benvenuto e il simbolo ci fa sentire a casa nostra.

Inizia l’emozione.

E l’emozione è tale che rimaniamo un minuto a lato dell’entrata senza scendere le scale. Ci sveglia dal nostro sogno un addetto che ci chiede: “lost?” (persi?). Più che persi eravamo (s)travolti.

Tramortiti.

Quando i sogni si avverano ci si spaventa un po’.

Una volta seduti ci accorgiamo di essere vicinissimi al palco. Non solo, alla nostra sinistra solo una ringhiera che ci mette in primo piano. Nessuno ostacolo tra noi e Prince. Incredibile. L’emozione cresce, assieme alla musica che, dopo qualche pezzo anonimo, diventa orientaleggiante dai toni bassi molto forti. Forse un’anteprima o qualche brano scovato nella cassaforte del Paisley Park.

Ci piace pensare di essere già tra le sue note.

 
I tecnici sono al loro posto da qualche minuto a decine di metri sopra il palco. Questo significa che il concerto sta per iniziare. La sicurezza e il service sono già schierati, ma il pubblico sta continuando ad entrare e noi scommettiamo sull’orario di inizio. Nell’ultima fila in alto i più coraggiosi sono grandi appassionati. Hanno speso la nostra stessa cifra (31,21£), ma respirano aria d’alta quota, rarefatta. Per tutto il tempo li guardiamo salire e scendere, che a noi paiono sfidare le leggi della fisica. Tutto intorno all’arena un grande servizio di informazioni che ci ricorda l’orario di partenza delle ultime metropolitane notturne, il numero di telefono per chiamare un taxi e si alterna alle pubblicità di altri spettacoli in programmazione.


E’ bello non sentirsi persi.

Poco prima delle nove gli inservienti tolgono i cartelli che indicano le zone del pubblico e ricevono un meritato applauso. Si sta per cominciare. Sono le nove, si abbassano le luci e parte il video con l’auto-celebrazione che aveva accompagnato Prince fin dall’entrata nella Rock and roll Hall of Fame.

Il cuore batte e vuole sfondare il petto.

Renato Neto entro sul palco e dietro di lui tutti gli altri. I primi applausi emozionati. Sul video, giustamente tutto dedicato a chi sta nelle zone più lontane, si alternano Alicia Keys, Sonny T, Maceo Parker e Pharrell Williams. Alla fine sarà Beyoncè ad introdurre Prince.

Silenzio assoluto, mentre sgraniamo gli occhi nel buio e veniamo accolti dalle prime note al piano di Planet Earth e fasci di luci verdi e bianchi. Noi sappiamo che la sta facendo per noi. O almeno vogliamo crederlo.

Lui deve suonare i nuovi brani, che meritano ampiamente, con i grandi successi del passato. Così si fa per rimanere vivi.

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Ed Ora Una Sinfonia

Questa, a quanto pare, la prossima produzione di Prince.

Secondo un’intervista donata al Giant, Prince vorrebbe comporre qualcosa con in flauti.

Cosa significhi lo sa solo lui…

Nella stessa intervista Prince ha anche rassicurato il giornalista: “La Bibbia è come un manuale di aiuto per uomini e donne con i loro peccati. Se dovessi avere qualche suggerimento, non lo vorrei da Salomone? Quel uomo ha avuto migliaia di mogli. Voglio dire, vorrei parlare con un tipo che ha avuto migliaia di donne!”

Approfondimenti: Prince says his hero is King Solomon

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Future Baby Mama

(traduzione di Simonttx)

Piccola donna del futuro

Ho sentito dire che le mie amanti si assomigliavano
Potrebbe essere che stessi cercando te?
Erano carine ma qualcosa non funzionava
Mi hanno ingannato per un minuto
E poi ho visto la verità

Nessuna di loro possedeva ciò che prende
Essere una piccola donna del futuro
Sa piegarsi nel vento ma non spezzarsi
Per tenere il suo uomo
Mostrami una di loro e la farò mia
Con nessun dramma ulteriore
Piccola donna del futuro

Ho sentito dire che non ti avrei trattata bene
Ma non sono sicuri perché non sanno
Non sanno nulla su di te
Tu sei così sicura che non vuoi agitarti e combattere
Ecco perché il tuo uomo non ha mai avuto dubbi su di teNessuna di loro possedeva ciò che prende
Essere una piccola donna del futuro
Sa piegarsi nel vento ma non spezzarsi
Per tenere il suo uomo
Mostrami una di loro e la farò mia
Con nessun dramma ulteriore
Piccola donna del futuro

Sì, so che tu potresti essere quella giusta
Ma non ti ho mai vista prima
Cenerentola fu una perdita di tempo e poi occhio…
E’ fuori della porta
Per costruire una casa assieme
La cosa che interessa di più
E’ sotto il pavimento
Delle forti fondamenta durano per sempre

Ti farò felice, piccola
Più felice della felicità in sè
Sai una cosa? Sei avrai bisogno di una mano
Chiamami, ti aiuterò
Perché ti porterò, ovunque tu vorrai andare
Parigi, Londra, Africa, San Lucas, Messico. Vedrai,
So cosa vuoi dire… ciò che ogni brava donna vuole
Un uomo innamoratissimo di te
Che non può fare altro che metterti in mostra
Nel profondo so cosa vuoi
Vuoi che le tue amiche di odino
Perché non possono avere il tuo uomo

Nessuna di loro possedeva ciò che prende
Essere una piccola donna del futuro
Sa piegarsi nel vento ma non spezzarsi
Per tenere il suo uomo
Mostrami una di loro e la farò mia
Con nessun dramma ulteriore
Piccola donna del futuro

(aspetto correzioni, grazie)

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Dal vecchio amico Prince

Ecco il racconto, dal fine umorismo britannico, di Christopher Howse sul concerto di Prince.

Venerdì sono uscito per andare al O2 a vedere il caro e vecchio Prince, nel suo cinquantesimo anno d’età.

La maniera più veloce per raggiungere il posto è la Jubilee Line, se funziona. Meno di un’ora dalla stazione di Westminster – non intendo dire che qualcuno viva nella stazione di Westminster.

Ci sono gabinetti alla stazione di North Greenwich, che, soprattutto se sei una donna, sono a portata di mano, perché poi ci saranno code all’interno dello stadio.

Non vendono sigarette al WH Smith della stazione o nelle vicinanze.

C’è una passeggiata molto attraente vicino ad un muro lungo la piazza tra la stazione e il palasport. Piante selvagge che ti aspetteresti di trovare in una brughiera o su una scogliera sono addomesticate su piani ed accompagnate da ruscelli di acqua che scendono dai canali. Ci si può sedere affrontandoli e mangiare i propri panini se si ha tempo a disposizione e non piove.

Si possono acquistare bottigliette d’acqua e cose del genere. Le bibite più interessanti sono davvero costose.

All’interno di quello che da fuori sembra una gigantesca tenda ci sono i soliti punti vendita (Nando’s, Starbuck’s) aperti, ma pieni di gente alle sette e mezza, un’ora prima dell’inizio del concerto.
Sono tranquilli e vuoti durante il concerto di Prince, ma se si esce non si può più rientrare, per questo non è possibile farci un salto. E sarebbe davvero strano di uscire una sera per andarci, anche se ho visto persone che sembravano davvero farlo. Forse perché soffrivano per una perdita o qualcosa di simile.

All’interno dell’arena ci sono un sacco di posti per acquistare qualcosa di disgustoso: hot dog, pizza e pane all’aglio. I bar vendono bottiglie di plastica e bicchieri di plastica di birra Beck’s. Probabilmente aiuta per essere ben oliati per un concerto di Prince, ma qui ci si comporta bene e alle persone della sicurezza non sembrano piacere chi ostruisce il passaggio.Mi sono leggermente pentito di non aver portato tappi per le orecchie, perché il suono, almeno in alcune parti, è davvero forte. I tappi per le orecchie mi avrebbero protetto l’udito, ma non mi avrebbero fatto perdere il concerto grazie al riverbero del suono nelle cavità del petto.

Infatti uno dei miei canini ha iniziato a pulsare. Sarebbe una buona idea portare una persona sorda, purché piaccia Prince.Il mio vecchio amico, il poeta David Wright, era completamente sordo e gli piaceva il ritmo della banda militare. Credo non gli sarebbe piaciuto Prince, ma avrebbe apprezzato alcuni pezzi jazz che la band ha suonato tra le diverse canzoni di Prince.

Per andare a casa, alle 11 di sera, c’è da aspettare nella metropolitana, perché 20mila persone vogliono andarsene tutte assieme. Se non ti dispiace fare tardi, prima di fare un tentativo potrebbe essere più piacevole sedersi da qualche parte con gli amici per un’ora.

Il river bus è il migliore, la maniera più veloce per arrivare ed andarsene. Ti porta a Waterloo in mezz’ora. Ma se è pieno di solito è più lento.

Se non si possiede una Oyster Card (quel strumento di oppressione inventato dal sindaco Ken Livingstone), la maniera meno costosa di viaggiare è avere un biglietto per le zone 1 e 2 che costa 5,10 sterline. Questo ti porta alla metropolitana e riduce il prezzo del river bus da 4 sterline a 2,60. E copre il prezzo del bus se si vuole prenderne uno dalla fermata vicina a Waterloo (alla base della grande ruota).
L’architettura del palasport è davvero impressionante. Le sedie vanno fino in alto e sono vicine e ciò significa che sono esageratamente ammassate. Tuttavia, le file più alte sono a grande distanza dal palco centrale.

E’ stato divertente come al circo guardare i tecnici dei fari scalare senza vertigini le grandi e solitarie scale di fili sospese a 50 piedi sopra il palco.

Approfondimenti: http://blogs.telegraph.co.uk/river busOyster Card

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Il debutto di Londra su internet

Il ritorno di Prince a Londra (Repubblica)
La pop star ha incantato il pubblico con un medley dei suoi successi, da “Purple Rain”, con cui ha aperto il concerto, a “Nothing Compared to U”, e ha strappato gli applausi dei fan anche interpretando alcune cover, tra cui “Come Together” dei Beatles.

Prince, London O2 arena (The Guardian)
Se sta dicendo addio al suo passato, lo sta facendo con stile.

Prince fa festa come se fosse il 2007, i suoi fan diventano pazzi al concerto di Londra (Bloomberg)

A metà del concerto si è rivolto al pubblico e con fare preoccupato ha chiesto: va tutto bene? Alle urla di risposta affermative ha fatto finta di nulla e con lo sguardo basso ha scherzato: vorrei cantare a qualcuno.

Approfondimenti: repubblicatheguardian bloomberg

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I gioielli nascosti

Rolling Stone propone una compilation tutta dedicata a quei brani nascosti nella produzione di Prince.

“Jack U Off,” on Controversy (1981)
“One Of Us,” on Emancipation (1996)
“Lady Cab Driver,” on 1999 (1982)
“Mad Sex” on New Power Soul (1998)
“Anna Stesia,” on Lovesexy (1988)
“Pheromone,” on Come (1994)
“Endorphinmachine,” on The Gold Experience (1995)
“P. Control” on The Gold Experience (1995)
“Cinnamon Girl,” on Musicology (2004)
“My Computer,” from Emancipation (1996)
“Everyday Is a Winding Road,” from Rave Un2 The Joy Fantastic (1999)
“I Like It There,” on Chaos and Disorder (1995)