
Amiche e amici, sono tempi sofferti, ironici e pesanti. Un grande abbraccio alle persone che stanno soffrendo. Questo virus subdolo sta colpendo molti, nelle zone dove più abbiamo amici. State a casa e invitate gli altri a stare a casa.
Nella strana relazione che abbiamo sul blog e Facebook, non scrivo da tanto tempo. Non mi piace festeggiare i vari compleanni (10 anni fa usciva quel disco solo in portoghese, 20 anni fa lui si mangiava la pasta Alfredo e 30 anni fa Wendy e Lisa uscivano dal gruppo di whatsapp di Prince). Non sta nel mio carattere. Preferisco immaginarlo ancora qui con me. Prince, per me, è immerso nella quotidianità. Non mi ha mai fatto scappare dalla realtà, ma la aumentava. La accentuava, non la attenuava. La faceva emergere. Non la nascondeva.
Cosa avrebbe detto e fatto Prince oggi? Avrebbe fatto una diretta su Facebook o si sarebbe fatto riprendere in fila all’Esselunga? Avrebbe dato un’intervista citando Fazio e invitando tutti ad abbracciarsi? O avrebbe praticato la clausura in buona compagnia?
Questa società mi ha cambiato. Farò in maniera che il cambiamento vada per il meglio; verso un uso sapiente dei minuti, che siano decisi da un virus, da un’auto che non rispetta il rosso o dagli hamburger di Joe. Chiudendo in bellezza, con una bella festa. Perché quel giorno farò festa, come nel 1999.
La mostra fotografica “Dopo la pioggia” è stata rimandata. Abbiamo avuto delle nuove date (provvisorie) e appena le cose si faranno più chiare ve le faremo sapere. Purtroppo, tutti i giorni abbiamo a che fare con questa realtà confusa e preoccupante. Per favore, rimanete a casa. Non è una questione di mostra fotografica, è una questione di salute.
Mi sono ritrovato ad ascoltare le puntate del podcast Italian Jam dedicate a Prince. Se avete voglia di dedicare 5 minuti del vostro tempo casalingo, le trovate qui.
Prima di chiudere questo post, mando un abbraccio a Matteo e Luisa. Se siamo ancora qui è per me merito vostro.
Se Prince fosse vivo sarebbe piuttosto anzianotto, e probabilmente se ne starebbe in clausura mangiando le sue zuppe vegetali in compagnia ben selezionata. Però si farebbe, credo, sentire ogni tanto in streaming. Anche perché l’epoca dei concerti potrebbe essere finita per un pezzo.
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